Mondo

Enzo Baldoni, ucciso dai rapitori

Il giornalista rapito in Iraq, Enzo Baldoni, è stato ucciso. Ad annunciarlo è stata ieri notte la televisione del Qatar Al Jazeera

di Paolo Manzo

Enzo Baldoni è stato ucciso. Barbaramente. Ad annunciarlo è stata ieri notte la televisione del Qatar Al Jazeera che, come aveva già deciso di fare quando venne trucidato Fabrizio Quattrocchi, non ha mandato in onda il video. Una scelta giustificata dalla crudezza delle immagini, anche se nei mesi scorsi sono state mandate in onda immagini di una violenza devastante su Tv e siti arabi. Dalle indiscrezioni di chi ha visionato il video di Al Jazeera, Baldoni si è ribellato con coraggio alla logica assassina di chi lo stava per uccidere e i terroristi islamici non ci devono aver fatto una gran bella figura. Enzo Baldoni era nato a Città di Castello (a Perugia), nel 1948. Sposato e padre di due figli di 21 e 24 anni, che proprio poche ore prima che Enzo venisse ucciso avevano lanciato un appello da Al Jazeera. Un appello ai rapitori-assassini dell??Esercito islamco?, uno dei tanti groppuscoli di pazzi che credono con azioni del genere di dare una mano alla causa dell?Islam quando, invece, è vero l?esatto contrario. E spiace per la stragrande maggioranza di musulmani che, da crimini del genere, sono colpiti e pregiudicati. Come e più di noi ?occidentali?. ?Supera il quintale, è alto 1 metro e 86 e le sue cinture vanno dal 110 in su: Enzo Baldoni è certamente uno dei creativi più grossi d’Italia (forse d’Europa)?, questo l?incipit ironico che lui stesso aveva fatto inserire sul sito della sua agenzia pubblicitaria, ?Le Balene colpiscono ancora?. Già, perché dopo aver fatto il muratore in Belgio, lo scaricatore alle Halles, il fotografo di nera a Sesto San Giovanni, il professore di ginnastica, l’interprete e il tecnico di laboratorio chimico, Baldoni Enzo da Città di Castello, oltre che l?inviato faceva, anche e soprattutto, il mestiere di pubblicitario. E lo faceva pure bene. Tra le sue campagne televisive più note, quella del rasoio per uomini sensibili, in grado anche di ?fare la barba? a un palloncino senza farlo scoppiare. Traduttore di fumetti, amante delle vacanze ad alto contenuto di adrenalina, Baldoni era diventato freelance per passione e, dal 1996, raccontava su Linus, Specchio, Venerdì di Repubblica e Diario, le sue avventure in alcune delle zone più a rischio del mondo. Prima il Chiapas, dove aveva incontrato il subcomandante Marcos, poi in Birmania, dopo Timor Est, a seguire la Colombia. L?Iraq è stata la sua ultima tappa, il capolinea di una vita condotta tra mille emozioni ed esperienze, ma con un unico filo conduttore: la curiosità di vedere, scoprire, imparare e raccontare. L?abc del giornalismo vero, non quello degli articoli cucinati in redazione, grazie ai lanci d?agenzia. In Iraq era arrivato, per la prima volta, appena due settimane fa. Per vedere, scoprire, imparare e raccontare ma, purtroppo, non ce l?ha fatta. A causa di un groppuscolo di pazzi-assassini.


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