Oltre le sbarre

S. Maria Capua Vetere, i detenuti vestono lo chef

Domenico Candela del George Restaurant - Grand Hotel Parker’s di Napoli ha fatto visita al carcere campano e ha incontrato i detenuti nel laboratorio di camiceria, di cui la Fondazione Isaia è consulente e supervisore. «Nei loro occhi ho visto la felicità, almeno per un momento: sembravano distratti da tutto il contorno»

di Ilaria Dioguardi

«Ho avvertito l’abbraccio di questi ragazzi. Incontrandoli di persona, ho avuto la dimostrazione di quanto quell’abbraccio fosse vero, mi sono immedesimato in loro, mi sono sentito come loro, ho fatto in modo da strappar loro un sorriso. Nei loro occhi ho visto la felicità, almeno per un momento: sembravano distratti da tutto il contorno». A parlare è Domenico Candela, chef George Restaurant – Grand Hotel Parker’s di Napoli, che racconta così le emozioni provate con i detenuti della Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Li ha incontrati pochi giorni fa nel laboratorio di camiceria in carcere, dopo averli conosciuti alla serata di beneficenza “Cucinapoli” lo scorso ottobre. I ragazzi hanno confezionato delle divise da chef da lui richieste.  

«Regalare attimi del genere ad altre persone è quanto di più prezioso si possa fare, soprattutto nei confronti di chi è in difficoltà. Queste occasioni sono il vero antidoto ai pregiudizi che troppo spesso accompagnano i detenuti e che non permettono loro di reinserirsi nella società. Al contrario, momenti del genere ci ricordano che i sogni esistono e che si possono realizzare».

»Questo incontro, ha continuato lo chef, «è stata un’occasione per approfondire la conoscenza di persone speciali come Tommaso D’Alterio, direttore generale della Fondazione IsaiaDonatella Rotundo, direttrice della Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, e Massimiliano Isaia, azionista dell’omonimo gruppo, che, come me, vogliono davvero fare qualcosa per il prossimo. In poche ore trascorse insieme, abbiamo portato avanti un progetto che mette l’essere umano al centro».

Il progetto di laboratorio di camiceria

All’interno del penitenziario è avviato un progetto di laboratorio di camiceria. Nell’economia e sviluppo di questa iniziativa, la Fondazione Isaia ricopre il ruolo di consulente e supervisore, di “advisor” dell’istituto penitenziario, assumendosi la direzione operativa volta alla creazione del progetto, nonché la valutazione degli standard e i compiti di verifica operativa dei risultati. Il Protocollo d’intesa è stato stipulato nel febbraio 2022 con la Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

30mila camicie all’anno

Il progetto, partito qualche mese dopo la stipula, ha visto la partecipazione di 40 detenuti nella produzione di camicie per il personale penitenziario all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. I detenuti hanno realizzato 30mila camicie all’anno destinate al Ministero di Grazia e giustizia, con la possibilità di ricevere una retribuzione mensile come addetti al laboratorio oltre ad una futura opportunità lavorativa a fine pena.

Formazione e macchinari all’avanguardia

Il laboratorio di camiceria è stato allestito con la più aggiornata dotazione di macchinari, attrezzature del tutto analoghe a quelle usate nelle aziende dedicate alla produzione di camicie di alta gamma. I detenuti sono stati scelti e valutati dalle sarte dal punto di vista tecnico, mentre dal punto di vista giuridico sono stati scelti i detenuti con fine pena superiore ai tre anni; tra i criteri di valutazione ovviamente anche la buona condotta. I detenuti selezionati hanno seguito un corso di formazione condotto da professionisti del settore tessile, acquisendo competenze tecniche che spaziano dalla modellistica al taglio, fino alla cucitura.

La Fondazione Isaia è stata decretata tra i vincitori del Premio Innovazione Sociale 2024, organizzato da Human Foundation, per un project work per estendere il progetto già in corso presso il penitenziario di Santa Maria Capua Vetere.

Nella foto di apertura della Fondazione Isaia, da sinistra: Tommaso D’Alterio, direttore generale della Fondazione Isaia, lo chef Domenico Candela, e Massimiliano Isaia, azionista dell’omonimo gruppo.

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