Inclusione

Sara De Carli tra i vincitori del premio Angelo Ferro

Quinta edizione del riconoscimento assegnato alle persone con e senza disabilità che si sono distinte per il loro impegno nel corso del 2024. Ad assegnarlo la Fondazione Lucia Guderzo e la Fondazione Lega del Filo d’Oro. L’angelo d’argento anche a Luisa Bartolucci di Slash Radio Web e Massimo Morelli docente all’Università Bicocca

di Redazione

Tra le personalità che hanno ricevuto il premio “Angelo Ferro”, giunto alla quinta edizione, c’è la giornalista di VITA, Sara De Carli. La premiazione è avvenuta nel corso dell’ultimo weekend.
L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Lucia Guderzo con la Lega del Filo d’Oro ed è nata con l’obiettivo di far comprendere come nella nostra società vi siano personalità che, con il loro agire, testimoniano autenticamente la cultura dell’inclusione. 

Inclusione: valorizzare le capacità di tutti

Il premio è intitolato al professor Ferro economista, filantropo e uomo particolarmente attento a valorizzare “le capacità di tutti” e che ha dedicato gran parte della sua vita a realizzare inclusione.
Per lui la Civitas Vitae era un luogo dove ciascuno può partecipare al benessere di tutti, fanciulli e anziani, persone normodotate e persone con disabilità, senza distinzione alcuna; il soddisfacimento dei bisogni come leva per l’economia e quindi per generare, con il benessere di ciascuno, occupazione e sviluppo economico per tutti. 

I vincitori

Dopo aver esaminato numerosi curricola e storie segnalate, la commissione selezionatrice, composta dai consiglieri della Fondazione Lucia Guderzo e dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro ha attribuito il premio “Angelo Ferro”, consistente in una scultura raffigurante un angelo d’argento dell’artista veneziano Luciano Brollo, a: 

Luisa Bartolucci – per aver fatto della musica e delle parole l’occasione di informazione e intrattenimento che squarciano l’isolamento di chi non vede, creando e dirigendo Slash Radio Web, emittente online dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
Sara De Carli – giornalista del magazine VITA per aver trasformato le parole in emozioni, raccontando con sensibilità le cose vere della vita ed aver fatto emergere con il cuore il senso dell’esistenza e il valore dell’umano.
Massimo Morelli – professore di economia alla Bocconi per aver trovato nei numeri la forza per analizzare la realtà formando i giovani nella comprensione dei fenomeni economici.

Nel ricevere il premio Sara De Carli ha ricordato di aver incontrato una sola volta il professor Ferro: «Lui era già indebolito dalla malattia e in quell’intervista mi disse questa frase: “Se mette vicine due potenze, quelle si sommano e otteniamo un potere più grande. Se invece lei mette assieme due fragilità, quelle non fanno una fragilità più grande: sinergizzano, generano un’altra cosa, fanno un tessuto”. Il Premio che ricevo come giornalista – e in particolare come giornalista che racconta le fragilità e la disabilità – ha molto a che fare con questa verità».

Il racconto della fragilità è allargare l’immaginario

E contro la tentazione di credere che «raccontare bene la fragilità sia solo questione di usare “le parole giuste”, seguendo tutti i decaloghi delle cose da dire e non dire», De Carli ha parlato di un compito che vada oltre e che ha a che fare con «una narrazione capace di allargare l’immaginario. Perché – come dice Riccarda Zezza – le storie che ci raccontiamo influenzano ciò che noi siamo in grado di sognare. Allargare l’immaginario della società rispetto alle persone con disabilità, delle persone con disabilità (e dei loro genitori) rispetto a se stesse, degli operatori e dei servizi, incoraggiandoli a fare spazio ai sogni e non solo ai bisogni».

Sara De Carli con Davide Cervellin (sx), presidente della Fondazione Lucia Guderzo e Roberto Costantini, direttore generale Fondazione Lega del Filo d’Oro

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