Welfare

Meeting. Manconi: “In carcere auspico più visite dei parlamentari”

Il garante dei detenuti del comune di Roma interviene al Meeting di Cl con una proposta controcorrente: "Abolire le carceri". E dice: "L'indultino è stato inutile"

di Ettore Colombo

Rimini. Dal nostro inviato. “Credo che nelle carceri italiane ci siano poche non molte visite, come dice il ministro Castelli (che ha giudicato Manconi “persona non gradita” negli istituti di pena italiani, ndr.). Mi auguro pertanto che ci siano moltissime visite, in particolare di parlamentari ma anche e soprattutto di cittadini. E questo perché nelle carceri c’è molto da imparare, come in ogi luogo in cui si soffre molto”, spiega paziente l’ex parlamentare e portavoce dei Verdi, Luigi Manconi, di mestiere sociologo e che oggi svolge l’incarico di “Garante delle persone private della libertà” per conto del Comune di Roma. Manconi ha sollecitato maggiori visite di deputati e sentori nelle carceri in risposta alla polemica del ministro della Giustizia, Roberto Castelli, parlando al Meeting di Rimini, durante l’incontro intitolato “Un’altra opportunità” coordinato da Renato Farina e cui sono intervenute le ex terroriste Francesca Mambro e Nadia Mantovani. Manconi ha contestato il concetto stesso di carcere, perché “le carceri sono progettate come luogo di annichilimento dell’umanità”. Manconi ha quindi invitato le amministrazioni comunali a dotarsi di un ufficio per la difesa dei diritti dei detenuti “perché la popolazione carceraria non sia relegata in quel mondo segregato e lontano”. “L’indultino è stato un provvedimento con risultato clamorosamente inadeguati” ha proseguito Manconi sottolineando che il provvedimento approvato lo scorso anno dal Parlamento non ha per nulla diminuito il sovraffollamento delle carceri italiane che, invece, “è drammaticamente aumentato”. “Secondo dati ufficiali – spiega Manconi – l’anno scorso nelle carceri italiane erano detenute 55.400 persone. Malgrado l’indultino abbia permesso la liberazione di 5.400 carcerati, alla fine di questo luglio i detenuti italiani erano 55.500. Questi numeri bastano a far comprendere quanto l’indultino sia stato uno strumento inadeguata”. Manconi poi snocciola altri dati sulla popolazione carceraria in Italia. “Il nostro Paese -rileva – è il terzo in Europa per affollamento delle carceri, preceduto solo da Grecia e Romania che però nell’ultimo anno hanno fatto notevoli passi in avanti verso un miglioramento della situazione”. E denuncia “l’avvenuto o futuro adeguamento dei parametri italiani per il calcolo dell’affollamento delle carceri italiane”. “Secondo la normativa Ue – spiega – ogni detenuto ha diritto ad avere nove metri quadri; da quello che so, in Italia questo parametro è già stato abbassato, o sta per esserlo, a otto metri quadri”. Infine, Manconi chiede alle forze politiche di “non parlare piu’ di indulto o di amnistia finché non ci sarà un accordo vero”. “Scongiuro tutti – sottolinea – di non dar vita al solito inutile dibattito agostano sulla pelle dei detenuti”.


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