Famiglia

Owens e Luz Long, complici proibiti

Berlino 1936 Jesse, il più grande.

di Daniele Scaglione

A Hitler lo sport non piace, fosse per lui le Olimpiadi del 1936 verrebbero annullate. La Germania però cerca di mantenere buoni rapporti con il resto del mondo, che tre anni dopo gli frutteranno un patto con la Russia e un buon accordo nella Conferenza di Monaco con altre nazioni europee. Ma quando gli atleti tedeschi cominciano a vincere qualche medaglia corre subito allo stadio di Berlino a mettere il suo imprimatur sulla supremazia della razza ariana. E che gli capita, poveretto? Che le sorti si ribaltano e quanto di più lontano dalla perfezione genetica dei teutonici, un discendente degli schiavi deportati negli Stati Uniti, comincia a vincere a tutto spiano. Jesse Owens è il più veloce, il più agile, il più potente e si porta a casa quattro medaglie d?oro. Hitler non solo deve filarsela dalla tribuna per evitare di congratularsi con lui, ma è pure costretto a vedere un suo campione fare amicizia con il negro (Luz Long, argento nel salto in lungo). Hai voglia a spiegare la superiorità della razza: gli atleti son ragazzi, sui campi e sulle piste guardano i risultati, mica i caratteri somatici. Ma a ben vedere non tutti riescono a controllare i propri istinti, bassi come quello che ha spinto il corridore tedesco a fraternizzare con Owens. Nel 1942 la Germania è costretta ad abbandonare tutte le competizioni calcistiche, ma non per la guerra. È che, come spiega il ministro per la Propaganda, Joseph Goebbels dopo una partita persa con la Svezia, «c?è gente cui interessa più vincere una partita a pallone che la conquista di una città sul fronte orientale» e ciò è intollerabile per il morale del popolo. Nel 1936 Hitler si rifiuta di stringere la mano a Owens, nel 1978 i ruoli si invertono. Dopo la finale dei Mondiali di calcio in Argentina sono gli atleti olandesi – nonché l?argentino Kempes – a schivare il brutale guanto di Videla, rappresentante della giunta militare. A strumentalizzare lo sport i potenti ci provano da sempre. Di solito gli va bene, talvolta no e in queste occasioni si prendono delle belle nasate.


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