Famiglia

Coldiretti: insufficienti quote immigrati stagionali per raccolte

La denuncia in vista delle prossime campagne di raccolta e della vendemmia considera necessari nuovi ingressi di lavoratori stagionali extracomunitari

di Paolo Manzo

Non bastano le quote stagionali per le raccolte. La denuncia e’ della Condiretti che in vista delle prossime campagne di raccolta e della vendemmia considera necessari nuovi ingressi di lavoratori stagionali extracomunitari dopo che in tutte le Regioni del centro nord sono già esauriti i permessi di ingresso concessi con le quote di gennaio e di maggio. La Coldiretti sottolinea che grazie ad un accordo con il ministero degli Esteri ha aperto a Bucarest e a Timisoara, uffici per assistere le imprese agricole italiane nell’assunzione di lavoratori provenienti dalla Romania attraverso contatti diretti tra imprese e lavoratori. In Italia -rileva la Coldiretti- sono stranieri il 10% dei lavoratori agricoli per un totale di 90.000 occupati che provengono per i due terzi (67,3%) dall’Europa dell’Est. Si tratta dunque di una componente strutturale dell’occupazione nei campi che vede i lavoratori immigrati impiegati nel settore agricolo in più della metà delle volte (53,8%) nella raccolta della frutta e nella vendemmia o in un caso su tre (29,9%) nella preparazione e raccolta di pomodoro, ortaggi e tabacco ma anche nell’attività di allevamento (10,6%). La presenza di lavoratori extracomunitari nell’ agricoltura italiana -precisa la Coldiretti- è concentrata nelle Regioni del Nord del Paese come il Trentino (27%), l’Emilia Romagna (12,7%), il Veneto (10%), ma anche in quelle del sud come la Sicilia (8,3%) dove svolgono un ruolo importante per i distretti produttivi locali come nel caso della raccolta delle fragole nel veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte, del tabacco in Umbria e Toscana e dell’allevamento in Lombardia dove trovano occupazione il 34% dei lavoratori extracomunitari a tempo indeterminato. Se i lavoratori immigrati dipendenti rappresentano una componente fondamentale crescono anche gli immigrati titolari di una attività imprenditoriale in agricoltura che nel 2003 -riferisce la Coldiretti- sono stati 5.696 gli immigrati (+4,5% rispetto al 2002). Con l’allargamento dell’Unione sono saliti complessivamente a 99.500 gli ingressi fino ad ora autorizzati nel 2004 grazie -rileva la Coldiretti- al via libera all’ingresso in Italia di ulteriori 20.000 lavoratori provenienti dai nuovi Paesi che si vanno ad aggiungere ai 79.500 lavoratori extracomunitari, subordinati, autonomi o stagionali (50.000 stagionali) che erano stati autorizzati ad entrare dallo scorso mese di gennaio.


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