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Veneto: pronto il nuovo Protocollo operativo per le adozioni

Al via anche un Progetto pilota regionale per il sostegno e l'accompagnamento della famiglia adottiva

di Benedetta Verrini

Un nuovo Protocollo operativo per rendere più rapido ed efficace l’iter per le adozioni nazionali e internazionali: è stato firmato dall’assessore regionale alle politiche sociali del Veneto, Antonio De Poli, e dai rappresentanti delle 21 Ulss del Veneto e dei 18 enti autorizzati all’adozione nella regione.
L’assessore ha anche presentato il Progetto pilota regionale per il sostegno e l’accompagnamento della famiglia adottiva, recentemente approvato dalla Giunta regionale. ”E’ il secondo Protocollo operativo – spiega De Poli – dopo quello del 2001, tiene conto dell’esperienza di questi tre anni e coinvolge anche le Ulss: tra le novità rispetto al precedente c’è l’individuazione di modalità di gestione nella fase di informazione e sensibilizzazione, da parte delle èquipes adozioni e degli enti autorizzati, che portino all’ulteriore riduzione dei tempi di attesa, una migliore definizione dei compiti dei soggetti impegnati nel procedimento adottivo per evitare sovrapposizioni e la costituzione di un gruppo di Vigilanza (composto dall’assessore regionale alle politiche sociali, dal Presidente del tribunale dei Minori e da un rappresentante degli enti autorizzati) che sorveglierà l’attuazione del nuovo Protocollo”.

Passando all’illustrazione del Progetto pilota per il sostegno e l’accompagnamento della famiglia adottiva, De Poli ha sottolineato l’impegno economico della Regione (1 milione di euro): si articola in progetti, con durata biennale, che dovranno svilupparsi su base provinciale e, coinvolgendo gli enti autorizzati, dovranno essere presentati dalle aziende Ulss dei capoluoghi di provincia entro il 1* ottobre prossimo.
”Gli obiettivi del Progetto per la famiglia adottiva – ha aggiunto l’assessore regionale – saranno il sostegno psicologico e pedagogico del nucleo nelle fasi evolutive della famiglia adottiva; favorire il confronto tra le famiglie adottive per lo scambio di esperienze e l’aiuto reciproco; favorire l’inserimento scolastico e sociale del bambino adottivo e l’adeguamento dei tempi di attesa per la partecipazione ai corsi di informazione e sensibilizzazione e per lo studio di coppia”.
”Il nuovo Protocollo regionale per le adozioni – ha concluso De Poli – assieme al progetto pilota e alla pubblicazione delle linee guida alla famiglia, rappresenta il consolidamento del sistema veneto a sostegno delle adozioni”. Sono stati resi noti, infine, alcuni dati dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza.

In Veneto, nel 2003, sono state presentate 1.561 domande di adozione (768 nazionali, 793 internazionali), sono stati compiuti 773 studi di coppia (su 883 richieste); sono stati realizzati dalle èquipes adozioni consultoriali 114 corsi di informazione e sensibilizzazione per 887 coppie; i decreti definitivi di adozione sono stati 359. Il Veneto (con 655 domande, il 10,8% sul totale nazionale di 6.064) è la seconda regione, dopo la Lombardia, per numero di coppie che, tra novembre 2000 e dicembre 2003, hanno chiesto l’autorizzazione all’ingresso in Italia di minori stranieri.
Nello stesso periodo i minori stranieri per i quali è stata concessa l’autorizzazione all’ingresso in Italia sono stati 744 (su un totale nazionale di 7.128) di cui 57 (0,8 %) di età inferiore a 1 anno, 450 (60,5%) di età compresa fra 1 e 4 anni, 203 (27,3%) fra i 5 e i 9 anni e 34 (4,6%) sopra i 10 anni; di questi, 43 (5,8%) proviene dall’Africa, 169 (22,7%) dall’America centrale e del sud, 104 (14%) dall’Asia e 428 (57,5%) dall’Europa dell’Est.

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