Anteprima magazine

“E noi come vivremo?”. Il numero speciale per i 30 anni di VITA

È in distribuzione il numero di dicembre/gennaio del magazine. Un’edizione che nasce sulla scia dei contenuti emersi in occasione della due giorni del trentennale di VITA, sotto il titolo scelto da Riccardo Bonacina, insieme a Giuseppe Frangi: “E noi come vivremo”. Un numero che è un vero e proprio think tank sul futuro. Buona lettura

di Stefano Arduini

La grande partecipazione alla due giorni del trentennale di VITA che il 25 e 26 ottobre ha riempito con oltre mille persone la Fabbrica del Vapore di Milano è stata per noi di VITA e per Riccardo Bonacina che ha seguito tutti i lavori in streaming una grande iniezione di energia e vitalità intellettuale in un momento in cui gli venivano meno le forze in un corpo affaticato dalla malattia e dalla cure. Riccardo che, insieme a Giuseppe Frangi ha ideato il titolo dell’evento (E noi come vivremo?), ha incoraggiato fortemente me e la redazione a lavorare a un numero speciale di VITA che nel servizio di copertina rileggesse i passaggi più significativi di quelle 48 ore. Il numero è in distribuzione da oggi (gli abbonati lo possono scaricare cliccando qui, chi invece non lo fosse ancora può abbonarsi qui assicurando così il proprio sostegno alla nostra avventura editoriale indipendente e senza scopo di lucro).

Il numero è concepito in due parti, seguendo la scansione temporale, in base ai dieci come con cui abbiamo declinato il titolo del trentennale. 

Giorno 1. Si parte col “Come cureremo?” con i contributi di Giada Lonati, Giuseppe Milanese, Anna Mondino e Francesca Pasinelli. In “Come comunicheremo?” prendono la parola Mario Calabresi, Rosy Russo e Maria Laura Conte. Anna Granata, Cleophas Adrien Dioma e Angelo Moretti sono i protagonisti di “Come accoglieremo?”, mentre Stefano Barrese, Laura Orestano e Giovanni Azzone intervengono in “Come investiremo?”. In “Come ci muoveremo?” potete leggere i contributi di Giulio Salvadori, Lisa Noja e Maria Chiara Roti

La prima giornata è stata poi inframezzata da altri tre momenti. La presentazione di un’inedita ricerca di Swg sulla percezione del Terzo settore da parte degli italiani che nel magazine abbiamo ripreso con un approfondimento a cura dei due ricercatori che si sono occupati dello studio: Riccardo Grassi e Ciro De Carolis. L’Hackathon Diversity, un hackathon originale dedicato all’inclusione sociale con progetti elaborati da una quarantina di giovani con disabilità e non. E infine, dopo gli highlights della mostra sulle copertina di VITA presentata dal nostro art director Matteo Riva,  l’incontro fra i dirigenti di Intesa Sanpaolo per il Sociale e gli enti del Terzo settore del comitato editoriale di VITA che nel magazine riprendiamo in un dialogo con il chief social impact officer del primo gruppo bancario italiano, Paolo Bonassi

Giorno 2. Sono i contributi di Daniele Novara, Roberta Vincini e Rachele Furfaro ad animare il “Come educheremo?”, mentre Mario Cucinella, Alessandro Maggioni, Carlo Cerami e Guido Bardelli ragionano su “Come abiteremo” e Barbara Nappini, Marco Lucchini e Luisanna Messeri  su “Come mangeremo”. Segue “Come lavoreremo” con Maura Gancitano, Stefano Granata e Chiara Violini. Infine nel “Come penseremo” potete leggere gli interventi di Silvano Petrosino, Anna Detheridge e Paolo Venturi. 

Un approfondimento di Daria Capitani riprende poi i passaggi più significativi del focus book “Perché dono” sulla propensione al giving dei donatori continuativi. A chiudere la trascrizione sintetica della splendida performance dei Canti della Gratitudine di Franco Arminio

Se hai già un abbonamento clicca qui per leggere il magazine (e grazie del sostegno che ci dai), se invece vuoi abbonarti puoi farlo da qui.

Buona lettura

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.