Famiglia

Gli OGM non arrivano agli scaffali

Il 53% degli italiani non comprerebbe cibi contenenti Ogm nemmeno se costassero molto meno degli altri. Lo rivela un'inchiesta della Coldiretti

di Sara De Carli

Nessun cibo biotech risulta fino ad ora presente sugli scaffali dei supermercati nazionali per essere commercializzato e finire sulle tavole dei consumatori italiani. E’ questo scaturisce da un monitoraggio effettuato dalla Coldiretti a quattro mesi dalla entratata in vigore dei Regolamenti CE 1829/2003 e 1830/2003 sull’obbligo di etichettatura e tracciabilita’ degli alimenti geneticamente modificati (OGM). “Si tratta di un insuccesso annunciato per gli alimenti biotech in Italia, dove i consumatori – sostiene la Coldiretti – hanno fatto valere la propria contrarieta’. Questo ha scoraggiato le industrie alimentari a produrli e la distribuzione commerciale a venderli, perche’ non avrebbero trovato sbocchi di mercato”. L’Indagine COLDIRETTI-ISPO evidenzia che solo un italiano su dieci e’ disponibile a consumare alimenti contenenti ingredienti OGM, ma a condizione di ottenere uno sconto rilevante nel prezzo di acquisto. Piu’ della meta’ dei consumatori (53%) invece non acquisterebbe alimenti biotech neanche a fronte di un risparmio maggiore del 20% rispetto a quelli tradizionali. L’obbligo di etichettatura di tutti gli alimenti contenenti organismi geneticamente modificati (OGM) si e’ dunque rilevato un passaggio determinante per garantire la liberta’ di scelta delle imprese e dei consumatori europei, che hanno dimostrato di preferire alimenti fortemente radicati nel territorio, senza organismi geneticamente modificati, garantiti dal ‘campo alla tavola’ e con informazioni trasparenti in etichetta.


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