Innovazione

Società Dolce, la ricerca scientifica made in coop

La cooperativa sociale bolognese ha deciso di sostenere la Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche del Bellaria Research Center

di Silvia Vicchi

Un importante passo per Società Dolce, tra le prime dieci cooperative sociali a livello nazionale, 4mila dipendenti che operano in servizi per l’infanzia, anziani, minori, disabilità e salute mentale, fragilità e prima realtà del settore ad avere ottenuto la certificazione di accreditamento sanitario internazionale, Accreditation Canada.

Cade così l’ultimo tabù, che vuole la cooperazione sociale relegata al settore socio assistenziale. «La nostra esperienza in ambito sanitario», spiega Pietro Segata, presidente di Società Dolce, «è ormai lunga e ha raggiunto l’eccellenza con l’ottenimento dell’accreditamento. Le nostre Rsa sono oggi piccoli ospedali di territorio, gestiamo l’hospice di Ravenna per le cure palliative, eroghiamo l’assistenza domiciliare integrata in Lombardia e dal nostro centro ambulatoriale di riabilitazione Spazio Salute di Bologna, abbiamo ampliato l’offerta a pazienti fragili in palestra, in acqua e attraverso la teleriabilitazione». Nasce proprio a Bologna la collaborazione con ospedali e istituti di ricerca che si occupano di pazienti con malattie neurologiche e da qualche settimana Società Dolce è sostenitore della Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, che ospiterà oltre 400 ricercatori, presso spazi inutilizzati dell’ospedale Bellaria, con un sostegno pluriennale alle attività di ricerca e la realizzazione del Bellaria Research Center.

Non siamo erogatori di prestazioni, ma soggetti capaci di definire percorsi di cura, con una visione a 360 gradi

Pietro Segata

«Non siamo erogatori di prestazioni», continua Segata, «ma soggetti capaci di definire percorsi di cura, con una visione a 360 gradi. Nel progetto Bellaria Research Center, proponiamo la continuità di presa in carico presso il domicilio, con professionisti della riabilitazione e la teleriabilitazione, attraverso metodologie, strumentazioni e protocolli valutati e integrati col Centro di ricerca».

L’accordo è stato sottoscritto dal presidente della Fondazione, Daniele Ravaglia e da Segata, al quale hanno presenziato anche il direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon e Raffaele Lodi, direttore scientifico dell’Irccs- Istituto delle Scienze Neurologiche.

«Con una metafora calcistica», interviene Ravaglia, «il Bellaria Research Center è la nostra Champions League: un salto di qualità per un livello superiore, che attraverso la ricerca neurologica mette al centro la città di Bologna. Dobbiamo però trovare le risorse e in questa fase i fondi delle imprese private, unite al finanziamento pubblico, sono indispensabili: la partnership di Società Dolce è importante per la Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche. Le malattie neurologiche purtroppo sono in forte aumento e investire nella ricerca può portare a cure sempre più efficaci».

La Fondazione coinvolge anche coloro che, in prima linea, ogni giorno operano a favore dei pazienti, Enrico Franceschi, direttore della Uoc di Oncologia del Sistema Nervoso, dell’Istituto delle Scienze Neurologiche, è uno degli ambassador: «Oltre alla cura, ad oggi non ancora risolutiva in tanti ambiti, la ricerca offre ai pazienti la speranza di vita e terapie migliori e resta a tutti gli effetti la fonte principale di avanzamento scientifico dal punto di vista sanitario, per nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche». «Per la ricerca servono risorse, spazi fisici e tecnologie ed essere riusciti a coinvolgere Società Dolce è per noi un vanto, un orgoglio e anche una responsabilità», chiosa Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl di Bologna.

In foto, da sinistra: Raffaele Lodi, Daniele Ravaglia, Susanna Messaggio, Federico Bendinelli, Paolo Bordon, Pietro Segata e Gianluca Muratori

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