Formazione

Buttiglione: non si affondano i clandestini

Sull'uso della forza, invocato da Calderoli, Buttiglione risponde: ''Possiamo rispedirli a casa con l'aereo, ma dopo averli curati, non gli si puo' affondare il battello..."

di Paolo Manzo

”Il coinvolgimento dell’Europa e’ essenziale. Forse alcuni paesi, meno direttamente interessati al fenomeno dell’immigrazione, non hanno ben chiaro che il Mediterraneo e’ il crocevia della tensione. Di qui passa la pace o la guerra, la pace se la costruiamo con una politica giusta, la guerra se non interveniamo con fermezza”. E’ quanto dichiara Rocco Buttiglione, nominato commissario Ue, commentando con ‘La Repubblica’ la questione degli sbarchi clandestini. ”Fermezza – prosegue Buttiglione – significa affermare il diritto di noi europei di scegliere chi vogliamo far entrare. Un conto e’ l’immigrazione, un conto e’ l’invasione, che va respinta”. ”Mandare indietro gli immigrati clandestini che non vogliamo – spiega il commissario Ue – non significa farli affogare. Non credo che esista nessun governo europeo che possa decidere di lasciar morire la gente in mare. Prima vanno soccorsi, poi si vede”. Quanto all’uso della forza, invocato dal ministro delle Riforme padano Roberto Calderoli, Buttiglione commenta ”Possiamo rispedirli a casa con l’aereo, ma dopo averli curati, non gli si puo’ affondare il battello. Fermezza si, ma combinata a cuore e rispetto della vita umana”. ”Spero che i leghisti capiscano – conclude il commissario europeo – io preferisco la politica del dialogo a quella del diavolo”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA