Formazione

Olimpiadi: altre 48 ore per il duo Kenteris-Thanou

Kenteris e Thanou attualmente sono 'sospesi' dai Giochi olimpici, in attesa del verdetto del Cio. Mercoledi' dovranno spiegare perché hanno saltato il controllo di giovedì scorso

di Paolo Manzo

Ancora 48 ore. Kostas Kenteris e Ekaterini Thanou, i due sprinter greci protagonisti del caso che sta monopolizzando l’attenzione di media e pubblico alle Olimpiadi di Atene. I due atleti, infatti, hanno chiesto e ottenuto un ulteriore slittamento dell’audizione davanti alla Commissione disciplinare del Cio. Stamattina l’organismo presieduto dal tedesco Thomas Bach si e’ riunito all’hotel Hilton di Atene. Kenteris e la Thanou avrebbero dovuto presentarsi e spiegare per quali motivi hanno saltato il controllo antidoping in programma giovedi’ scorso al villaggio olimpico. I velocisti, pero’, non si sono mossi dall’ospedale Kat, dove sono ricoverati per i postumi del discusso e oscuro incidente motociclistico. Gli atleti avrebbero dovuto presentarsi davanti al Cio gia’ venerdi’. Hanno ottenuto un primo rinvio ma oggi, al secondo appuntamento, non si sono presentati. Al loro posto, davanti alla Commissione e’ arrivato un avvocato, Michaelis Dimitrakopoulos. Giselle Davies, portavoce del Cio, in un primo momento aveva dichiarato che nella serata di oggi l’esecutivo del Comitato olimpico si sarebbe riunito per decidere sulla questione. Poi, pero’, ha parlato il legale dei due atleti. ”Ho chiesto un ulteriore slittamento -ha detto- e l’ho ottenuto”. Il Cio avrebbe preso in considerazione anche l’ipotesi di far visita agli atleti in ospedale. Saranno Kenteris e Thanou, invece, a spostarsi. ”Mercoledi’ saranno davanti alla Commissione -ha aggiunto Dimitrakopoulos- anche a costo di camminare con le stampelle. Hanno il diritto di difendersi di persona”. All’hotel Hilton si e’ presentato anche Christos Tzakos, il controverso allenatore dei due atleti. ”Sono fiducioso”, si e’ limitato ad affermare. In realta’, la situazione dei due indagati appare compromessa. Kenteris e Thanou attualmente sono ‘sospesi’ dai Giochi olimpici, in attesa del verdetto del Cio. Mercoledi’ dovranno spiegare per quale motivo hanno saltato il controllo di giovedi’. Secondo il presidente della federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf), Lamine Diack, le ‘assenze’ ingiustificate sono tre. E’ noto che i due sprinter non sono stati rintracciati a Chicago, circa dieci giorni fa, dagli ispettori del Cio. Diack, pero’, ha dichiarato che la stessa scena si sarebbe verificata il 28 luglio a Tel Aviv: altro test antidoping in programma e altra ‘sparizione’ immotivata. Kenteris, intanto, ha rotto il silenzio attraverso una dichiarazione affidata alle pagine del quotidiano ‘Goal’. Il campione olimpico dei 200 metri ha spiegato cosi’ l’episodio di giovedi’ scorso: ”Non sapevo niente. ”Non sono mai stato informato da nessuno. E’ la completa verita”’. I due atleti rischiano di essere squalificati in base all’articolo 2.3 del nuovo codice mondiale antidoping, il documento approvato a Copenhagen nel marzo dello scorso anno e in vigore dal primo gennaio 2004. Il codice, infatti, definisce irregolare ”il rifiuto o l’omissione senza motivo giustificato a sottoporsi ad un controllo antidoping precedentemente annunciato e conforme alle norme antidoping appilcabili”. E’ irregolare, inoltre, anche la condotta di chi prova ad ”evitare in ogni altro modo che si effettui il test”. Per un atleta che non comunica la propria residenza e si rende irreperibile, la sospensione minima e’ di tre mesi e la massima di due anni. Kenteris e Thanou, in caso di condanna sportiva, rischiano di dover fare i conti anche con la giustizia ordinaria se dovessero emergere elementi relativi all’uso di doping. In Grecia sono previste severe pene per l’abuso e il traffico di sostanze proibite. Nel 2002, infatti, e’ stato inserito nel codice penale un nuovo articolo, il numero 3057, che prevede da due a cinque anni di carcere per chi somministra doping o per chi importa sostanze proibite. Rischia fino ad un anno di prigione chi fa uso di prodotti illeciti o ostacola l’attivita’ del personale addetto ai controlli.


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