Sostenibilità

La lunga storia della carta riciclata

Fase uno: la raccolta Fase due: la rinascita

di Redazione

b>Se la cartiera è lontana, non serve Nelle cartiere italiane si lavorano ogni anno oltre 4 milioni di tonnellate di carta da macero. Solo un decimo proviene dalle raccolte differenziate dei rifiuti domestici, il resto dall’industria: imballaggi usati, refili – carta che avanza dopo che si è squadrato un foglio – resi editoriali. 700mila tonnellate sono importate, spesso da lunghe distanze, con dispendio di energia e inquinamento. Insomma, perché sia ecologica, la carta riciclata dev’essere prodotta con macero raccolto nelle vicinanze della cartiera. Tuttavia negli ultimi anni la situazione è migliorata: nel 1999 le importazioni sono calate del 19%, e la raccolta è aumentata del 10%, arrivando a coprire il 40% del fabbisogno industriale. Il macero oggi non viene più raccolto dalle associazioni di volontariato: se ne occupano gli enti locali. Il sistema è più efficace, perché garantisce continuità di rifornimento, ma poco efficiente, perché queste organizzazioni sono abituate a raccogliere i rifiuti indifferenziati e non sono interessate a raccogliere quanta più carta possibile. Alcune città hanno affidato la raccolta a cooperative sociali, fissando obiettivi quantitativi e creando un interesse diretto a raccogliere quanta più carta possibile. La carta raccolta nelle case viene portata dai recuperatori o cartacciai, che effettuano una prima selezione del materiale raccolto tra carta e cartone, eliminando gli altri materiali conferiti insieme ad essi. Poi i materiali raccolti vengono pressati e confezionati in balle. Di qui le balle prendono la strada delle cartiere. Ognuno dei passaggi è una compravendita: il macero ha un suo mercato mondiale, con tanto di borsa e quotazioni. La borsa più importante è a Chicago. C’è però un anello della catena che ha in ogni caso convenienza a coprire i costi della raccolta: le imprese, per le quali smaltire la carta costa di più che cederla. In Italia l’organismo che ha il compito di finanziare la raccolta è il Comieco, un consorzio volontario nazionale per il recupero e il riciclo di carta a cui aderiscono molte imprese del settore carta. Attenti all’impatto ambientale Il riciclo della carta non risolve tutti i problemi. Si tratta pur sempre di una produzione industriale, che può avere un impatto ambientale anche superiore alla carta tradizionale. Il processo di produzione della carta riciclata è sostanzialmente uguale a quello del prodotto vergine, ma dev’essere preceduto da una fase abbastanza lunga di “preparazione”. In primo luogo bisogna liberare il macero da tutte le impurità che vi sono presenti, come punti metallici o frammenti di plastica. Nel caso di riciclo della carta stampata (giornali e riviste) è necessaria anche la disinchiostratura, che avviene in modo complesso: il macero viene immerso in una soluzione di acqua e detergenti nella quale viene insufflata aria. L’inchiostro aderisce alle bolle che si formano e risale in superficie, dove è rimosso. Poi, nel caso delle carte per uso grafico o igienico, si passa alla sbiancatura. Fino ad un passato recente venivano usati come sbiancanti a base di cloro (in pratica, la candeggina), mentre oggi le aziende più sensibili utilizzano acqua ossigenata, meno inquinante. Inoltre sono necessari collanti per dare consistenza al prodotto, che è meno robusto della carta derivata dalla pasta di legno. Infine, una percentuale di cellulosa vergine si deve quasi sempre aggiungere, perché altrimenti la carta non “tiene”. Nel caso delle riviste, la materia prima vergine serve anche per dare scorrevolezza ai fogli durante la stampa: altrimenti le macchine si inceppano. Il riciclo è possibile per sei volte, dopodiché diventa inevitabile la discarica. In ogni caso alcuni tipi di carta non si possono riciclare: la carta igienica, i cartoni del latte e dei succhi di frutta rivestiti da pellicole di plastica o alluminio. Il riciclo dunque non è tutto.Un approccio consapevole al consumo di carta significa, prima ancora di comprare quella riciclata, usare il materiale con parsimonia; scrivere sul retro di un foglio, usare fazzoletti di stoffa e non di carta, eseguire con precisione la raccolta differenziata in casa.


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