Il progetto Su Misura
Ecco come progettare uno spazio accogliente e curativo
Architettura e interior design al servizio del benessere. Forma, materiale, colore, luce, texture e suono sono gli elementi alla base delle raccomandazioni percettive, strategie utili alla qualità della vita delle persone con sclerosi multipla. L'iniziativa è stata realizzata dalla Nuova accademia di belle arti Naba di Milano in collaborazione con l’Associazione italiana sclerosi multipla Aism
È un diritto di tutti sentirsi a proprio agio negli spazi di casa. Anche quando una malattia modifica le capacità motorie e cognitive. Se questo accade, generalmente si attuano dei progressivi interventi funzionali, in cui si toglie e si aggiunge unicamente in virtù di quello che serve, finendo per avere una sorta di ospedalizzazione del domicilio.
Cambiare quest’ottica è stato l’obiettivo di «Su misura», progetto promosso da Sandoz e realizzato in collaborazione con l’Associazione italiana sclerosi multipla Aism e Nuova accademia di belle arti Naba di Milano con l’obiettivo di suggerire strategie utili a migliorare la qualità di vita delle persone con sclerosi multipla e non solo. A partire dalla casa. Durato oltre un anno e mezzo fa, ha coinvolto studenti di design e ha adottato «un approccio esperienziale finalizzato a immergersi nella dimensione della patologia» ha spiegato la professoressa Germana De Michelis, bachelor of Arts Design course leader senior del Naba.
Il vissuto personale
Il team ha cercato di comprendere cosa significa vivere un’abitazione per chi la sclerosi multipla, viverne la sua propria esperienza fisica e corporea, oltre che mentale, simulando i sintomi, quindi ad esempio la pesantezza agli arti attraverso l’applicazione di pesi alle nostre caviglie. «Così abbiamo capito che una stanza di 15 passi diventa una stanza di 30 passi e abbiamo pensato di renderla più piccola intervenendo con i colori» spiega De Michelis. Forma, materiale, colore, luce, texture e suono sono i sei elementi su cui lavorare a seconda delle necessità abitative e percettive di chi abita le stanze, capaci di incidere sull’accessibilità e la qualità di vita negli ambienti domestici.
Spazi percettivi e risposte emotive
Germana De Michelis è un’architetta dello spazio che presta attenzione agli spazi percettivi. «Lo spazio che sostiene», come recita il sottotitolo del progetto Su Misura, perché trasmette informazioni fisiche ed emotive lo rende un possibile alleato del vivere meglio. Il team ha iniziato con l’incontrare le persone con la sclerosi multipla, per comprenderne i bisogni, quindi c’è stata la stesura delle raccomandazioni percettive (disponibili qui) per ogni ambiente della casa (soggiorno, cucina, camera, bagno e spazio lavoro/relax), definendo per ciascuno di essi consigli pratici da adattare alle esigenze del singolo. Infine, gli studenti hanno prodotto sette progetti per altrettante persone con la sclerosi multipla. Sette casi studio in cui applicare le linee guida, per ognuno dei quali sono stati prodotti due progetti: una versione ‘soft’, più sostenibile perché un adattamento dell’esistente, e uno totale, con interventi più invasivi e complessi nel pieno rispetto delle linee guida percettive.
Lo spazio accogliente
Un progetto, ad esempio, punta sulle geometrie e la versatilità delle soluzioni combinabili. «Le linee curve sono di aiuto nel rendere accessibili tutti i punti dello spazio e favorire la sua navigabilità» ci spiega Francesco Borghi, studente di interior design del Naba e autore di uno dei progetti di «Su Misura», evidenziando che «la compresenza della fluidità visiva e della fluidità del movimento in sedia a rotelle trasmettono inclusione e non separazione», come nel caso di tante stanze rettangolari chiuse da porte.
Un approccio replicabile
Un lavoro importante, che risponde a esigenze specifiche di chi ha la sclerosi multipla, ma replicabile per molte altre patologie. «Su Misura è un esempio di come sia possibile cambiare approccio verso la disabilità» dichiara Gianluca Pedicini, presidente della Conferenza delle persone con SM. «Vogliamo creare spazi adeguati alle persone, che ne rispettino i gusti, che creino benessere. Non solo che siano accessibili. Per le persone che vivono con disabilità ma anche per chi non ha questo problema: uno spazio privo di ostacoli è costruito per tutti, al di là della condizione di ognuno».
Foto di Su Misura
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