Mondo

Iraq: Mons. Delly, vogliono cacciarci dal Paese

Lo afferma il capo della chiesa caldea Emanuele Delly III, commentando le autobombe esplose domenica in Iraq

di Paolo Manzo

”L’obiettivo dei terroristi era ed e’ quello di creare tensione tra cristiani e musulmani, era ed e’ quello di cacciarci dall’Iraq”. E’ quanto afferma il capo della chiesa caldea Emanuele Delly in un’intervista a ‘La Repubblica’, commentando le autobombe esplose domenica in Iraq. ”Credo che quelle autobombe – prosegue monsignor Delly – non siano state solo un’offesa ai cristiani che vivono in Iraq, credo che abbiano voluto lanciare un messaggio piu’ politico che religioso”. ”Un messaggio – spiega il patriarca caldeo – che va oltre l’obiettivo della chiesa irachena, ma che in qualche modo e’ una pressione nei confronti di tutto l’Occidente, l’Occidente che protegge tutti i cristiani”. ”Sono sconvolto – continua monsignor Delly – ma perdono questi nostri fratelli che hanno ucciso tanti iracheni come loro. Li perdona Dio e io intanto prego perche’ si illuminino”. ”Ma noi, in ogni caso – conclude il capo della chiesa caldea – da questo paese non ce ne andremo mai: siamo una sola famiglia, cristiani e musulmani, una sola grande famiglia”. Il perdono da una parte ma anche la condanna di vigliaccheria. ”E’ vile uccidere persone che pregano il loro signore – dichiara monsignor Delly in un’intervista al Secolo XIX – persone che sono pronte a tentare di costruire un mondo piu’ giusto, piu’ rispettoso. E’ vigliacco di far prevalere con il terrore le ragioni del potere su quelle della giustizia”. Tuttavia, ”Queste bombe dimostrano che tanta gente ci vuole bene – continua Delly al quotidiano diretto da Antonio Di Rosa – i telefoni del patriarcato hanno continuato a squillare dall’altra sera: e’ gente che vuol sapere come stiamo e prega per noi e per il Papa”. ”E’ gente – conclude – che ha riconosciuto che proprio il Papa e’ stato l’unico a battersi fino in fondo per la pace e la dignita’ nell’Iraq”.


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