Cultura

Iraq. Cristiani nel mirino: attentati a due chiese

Attentati kamikaze e con autobombe a Bagdad e Mosul davanti due chiese cristiane: sono almeno 15 i morti, di cui 12 in un quartiere della capitale

di Ettore Colombo

Terrore e morte questa sera alla celebrazione del vespro a Bagdad e a Mosul: sei autobombe sono esplose a pochi minuti di distanza l’una dall’altra davanti a cinque chiese cristiane. I morti complessivi sarebbero 15. In una sola delle esplosioni, in una chiesa caldea della capitale, ci sarebbero stati 12 morti, secondo un testimone. E’ la prima volta in 15 mesi di guerriglia contro le forze di occupazione e il nuovo potere iracheno vengono presi di mira luoghi di culto cristiani. Una fonte del ministero dell’Interno iracheno ha detto che in almeno due casi le autobombe esplose a Bagdad erano guidate da attentatori suicidi, e ha detto di aspettarsi un “enorme numero di vittime”. L’ondata di attacchi è stata accuratamente coordinata: gli attentati sono avvenuti quasi contemporaneamente a Bagdad, dove sono state colpite quattro chiese, e a Mossul, 370 chilometri più a Nord, dove sono esplose due autobombe. L’attacco più sanguinoso sembra per ora essere quello avvenuto nel quartiere meridionale di Dora, nella capitale irachena, quando un’autobomba è entrata a gran velocità nel parcheggio della chiesa caldea, ed è esplosa mentre i fedeli uscivano alla fine della messa: un testimone ha detto di aver visto almeno 12 persone morte e arti umani sparsi sul luogo dell’esplosione. La prima esplosione ha colpito a Bagdad la chiesa armena del quartiere Karradi; la seconda, un quarto d’ora dopo, la chiesa cattolica siriaca dello stesso quartiere, dove vivono molti cristiani. In questo secondo attentato, secondo l’autista di un’ambulanza, due persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite. A Mossul, secondo quanto ha detto alla France Presse il comandante locale della polizia, Mohammad Amar Taha, due autobombe sono esplose davanti alla chiesa Mar Polis, nel quartiere Al Mohandessin, nel centro della città. Fonti mediche e di polizia hanno detto che l’attentato ha fatto un morto e 11 feriti. Secondo fonti citate dalla Reuters, sarebbero due i luoghi di culto colpiti a Mossul. La catena di attacchi alla chiese fa temere l’avvio di una nuova strategia della guerriglia irachena, che mira a creare tensioni fra le varie confessioni religiose in Iraq, non più solo fra sunniti e la maggioranza sciita, ma anche fra i musulmani e i cristiani, che sono circa 800.000 nel Paese, quasi tutti concentrati a Bagdad. Le autobombe contro i cristiani sono giunte al termine di un’altra giornata di violenze: in mattinata, a Mossul, un kamikaze si è lanciato con un’automobile piena di esplosivo contro un posto di polizia. A nulla è servito il fuoco subito aperto dagli agenti contro l’attentatore: l’uomo è morto, ma l’automobile ha continuato la sua corsa ed è esplosa a una ventina di metri dall’edificio. Cinque poliziotti sono morti e più di 50 altre persone, sia civili sia poliziotti, sono rimaste ferite. A Falluja, a Ovest di Baghdad, nel cosiddetto triangolo sunnita” dove più accanita è la resistenza alle forze della coalizione guidata dagli Usa, almeno dieci iracheni sono stati uccisi e una quarantina feriti – secondo fonti irachene – in scontri con le truppe americane, che hanno anche effettuato bombardamenti aerei.


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