Formazione

Bangladesh, alluvione: “Troppe zone ancora isolate”

"L'allarme più pericoloso riguarda i bambini", monito di Save the Children

di Redazione

Sono circa 30 milioni le persone che in Bangladesh hanno perso o hanno abbandonato le proprie abitazioni a causa delle terribili piogge provocate dai monsoni. I distretti interessati dal disastro sono 36, pari ad una superficie di 21.500 km quadrati. Almeno 285 i morti e i dispersi. Vastissime aree di terreno coltivato (per un?estensione pari a 80 mila km) sono state distrutte o danneggiate e 35 mila chilometri di strade sono inservibili. Circa 1000 le scuole distrutte, diverse migliaia quelle danneggiate, molte quelle utilizzate come riparo temporaneo da quasi un milione di persone. La capitale Dacca è per metà ancora invasa dalle acque. Il principale mezzo di trasporto è di nuovo il risciò dato che l?intero sistema dei trasporti e il sistema fognario sono al collasso con grave rischio per la salute pubblica: si teme un?escalation di malattie come il tifo e la diarrea. Quest?ultima ha già colpito 65.000 persone. Le strade interrotte rendono inaccessibili molte aree colpite dall?alluvione che sono quindi tagliate fuori dagli aiuti: impossibile, per esempio, portarvi medicine e acqua potabile. L?alluvione ha inoltre distrutto o gravemente compromesso molti terreni coltivati con pesanti effetti sulle famiglie sia al livello di introiti economici che di scorte alimentari. Inoltre è prevedibile un? ulteriore scarsità di cibo, specialmente nel nord e nel centro del Bangladesh, per l?impossibilità della popolazione di accedere alle coltivazioni non compromesse dal disastro. Le condizioni stanno invece migliorando nelle regioni nord-nordorientali del paese anche se il Centro di Previsioni e Allerta di Dacca teme un peggioramento della situazione poiché le acque dei tre fiumi principali ? Gange, Megna e Bramaputra Jamuna – stanno defluendo verso la regione Centrale, in prossimità della capitale. Le principali esigenze della popolazione colpita dall?alluvione sono: cibo, ripari di emergenza, acqua potabile, medicine e assistenza sanitaria, protezione per i bambini. Le agenzie internazionali stanno effettuando dei sopralluoghi per pianificare un intervento di aiuto su vasta scala. Intanto alcune locali organizzazioni non governative stanno facendo il possibile per garantire un primo soccorso. Save the Children in Bangladesh L’associazione per la tutela e la promozione dei diritti dei bambini, è presente nel paese asiatico dal 1970 con programmi nell?ambito della salute, nutrizione ed educazione per famiglie vulnerabili nel Sylhet, Moulvibazar, Kurigram e nel distretto di Dacca. A seguito dell?alluvione sta provvedendo: alla fornitura di acqua potabile e attrezzature sanitarie a 7.500 famiglie nel Sylhet, Moulvibazar e Kurigram; alla distribuzione di cibo per 2.400 sfollati nei distretti di Kurigram, Moulvibazar e Lalbag; al sostegno economico di 8.000 famiglie che hanno perso la casa; alla costruzione di centri di cura per bambini in alcuni villaggi e campi sfollati, di cui beneficeranno 12.000 minori; all?implementazione di un programma di immunizzazione e distribuzione di vitamina A, già operativo nei distretti di Sylhet, Sunamgonj a Moulvibazar.


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