Formazione

Wto: Urso, fase delicata, previsioni impossibili

Adolfo Urso commenta il meeting del consiglio europeo affari generali per discutere la bozza approvata ieri dal cosiddetto G5 (Stati Uniti, Ue, Australia, India e Brasile)

di Paolo Manzo

‘In questo momento ci troviamo in una fase importante e delicata che non ci consente di fare previsioni’. Queste le parole del viceministro alle attivita’ produttive Adolfo Urso nel corso dell’intervallo del meeting del consiglio europeo affari generali per discutere della seconda bozza Oshima approvata ieri dal cosiddetto G5 (Stati Uniti, Ue, Australia, India e Brasile) . In base a quanto riportano fonti comunitarie, sarebbe la Francia il paese a porre le maggiori obiezioni. Dice una fonte: ‘Trovatisi praticamente isolati sulla questione delle tematiche agricole (in quanto arroccati su posizioni ‘oltranziste’ contro l’abolizione dei sussidi all’agricoltura, diversamente da Italia, Regno Unito, Svezia, Germania e Grecia), i francesi, al fine di rallentare i lavori, avrebbero sollevato nel corso della riunione questioni di ‘legittimita’ giuridica’ sulla seconda bozza’. Una posizione, quella francese, che stando a quanto riferisce Aranca Gonzales portavoce del commercio Pascal Lamy nel corso del vertice sarebbe stata bruscamente respinta con l’invito da parte di ben tre ministri europei del commercio di ‘sforzarsi a deliberare decisioni politiche e non sollevare questioni giuridiche’. L’atmosfera che si respira dunque nell’edificio del consiglio affari esteri della Ue non e’ insomma quelle delle migliori. E il termine che si inizia a sentire dalle bocche dei delegati e’ quella temutissima dello ‘stallo’. Stando a Mario Cospito, consigliere diplomatico per il viceministro Urso: ‘dal punto di vista dell’Italia la seconda bozza sostanzialmente andrebbe bene. C’e’ la possibilita’ di discutere sulle indicazioni geografiche, anche se non si capisce ancora in quale contesto possa avvenire la discussione. Chi sta facendo un fortissimo ostruzionismo e’ la Francia che rifiuta di discutere sul testo in quanto non definitivo. I francesi – spiega sempre Cospito – stanno sollevando la questione giudirica sulla legittimita’ del testo’. A questo punto e’ molto difficile che si arrivera’ a un accordo non solo sulle tariffe industriali ma anche sull’agricoltura. Una posizione quella francese che è diversa da quella italiana, inglese, svedese, tedesca e greca. ‘Da parte nostra – conclude Cospito – pur approvando sostanzialmente la bozza sull’agricoltura, chiediamo che l’abolizione delle tariffe industriali non riguardi solo i paesi cosiddetti ricchi ma anche quelli in via di sviluppo. Tanto per fare un esempio l’India impone attualmente il 100% sui prodotti tessili italiani’.


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