Non profit

La controfinanziaria del Forum, voce per voce

Dpef. Ecco tutte le proposte lanciate dal Forum del Terzo settore nella conferenza stampa di ieri in merito alla prossima Legge Finanziaria indirizzate al ministro Siniscalco

di Ettore Colombo

Crescita dell’investimento nel sociale, sostegno finanziario e fiscale alle organizzazioni non profit, politica fiscale incentivante e selettiva, rilancio della cooperazione internazionale sono i quattro punti su cui si basano le proposte del Forum Permanente del Terzo Settore per le politiche sociali ed economiche, in vista della Finanziaria 2005. ?Con il passaggio del ministero da Tremonti a Siniscalco, purtroppo, nulla è cambiato, sul fronte della ricerca di un ritorno alla pratica della concertazione?, ha detto il portavoce Edoardo Patriarca, durante l’affollata conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina presso la sede del Forum in piazza di Pietra. ?Riconosciamo al ministro Siniscalco il merito di aver aperto l’operazione verità sui conti pubblici ma il confronto con le parti sociali continua ad essere del tutto insoddisfacente: convocati l’altro ieri a Palazzo Chigi, non siamo riusciti a sapere alcuna cifra e alcun dato preciso: solo vaghe indicazioni, rispetto alla prossima Finanziaria?. Nonostante questo, il Forum ha elaborato e presentato alcune “proposte concrete” ? ha detto ancora Patriarca ? per realizzare, a costi sostenibili, politiche sociali adeguate?. Quattro, dunque, i capisaldi del testo elaborato dal Forum: ?L’investimento nel sociale, innanzitutto. Investimento ? ha precisato Patriarca – e non spesa, come non ci stanchiamo mai di ripetere?. Ancora quattro i provvedimenti specifici richiesti dal Forum in questo ambito: il rilancio della legge 328 sull’assistenza, attraverso il raddoppio del Fondo per le politiche sociali e la definizione di livelli minimi di prestazione; l’istituzione del fondo per la non autosufficienza; il rifinanziamento della legge 285 per almeno 160 milioni di euro; infine, l’investimento nelle politiche di integrazione per gli immigrati: ?Finita di fatto inm quanto demolita dalla corte Costituzionale la stagione della Bossi-Fini, tutta centrata sul tema della sicurezza ? ha detto Patriarca ? chiediamo che il tema dell’integrazione diventi centrale?. Secondo obiettivo da raggiungere, la valorizzazione delle organizzazioni non profit, ?che hanno dimostrato ? ha affermato Patriarca ? di saper produrre ricchezza e occupazione?. Tra i provvedimenti proposti dal Forum, la destinazione al Terzo settore del 50% dell’8 per mille di spettanza statale (in alternativa alla proposta di Tremonti dell’istituzione di un 8 per mille specifico per il Terzo settore), in sostanza la “Più dai, meno versi”; il rifinanziamento del “Progetto Fertilità”, che sostenga la moltiplicazione delle cooperative sociali nel Mezzogiorno; il rifinanziamento dei due Osservatori sull’associazionismo di promozione sociale e sul volontariato; la detassazione delle donazioni destinate al non profit; il rifinanziamento, con almeno 280 milioni di euro, del Servizio Civile Nazionale, che è ?l’unico luogo ? ha detto Patriarca ? in cui i giovani vivono un’esperienza di vicinanza alla comunità e di solidarietà strutturata?, norma richiesta proprio nel giorno in cui la Camera dei Deputati approvava in via definitiva la fine del servizio obbligatorio di leva in favore della costituzione di Forze armate arruolate su base “volontaria”. Infine viene chiesta la rapida approvazione del Pdl n. 3459 che introduce, finalmente, il criterio della deducibilità sulle donazioni alle Onlus. Come succede in tutti i Paesi civili. Per quanto riguarda il terzo campo di intervento, ?chiediamo una politica fiscale incentivante e selettiva ? ha spiegato Patriarca ? al posto di quella ?a pioggia?, basata su detassazioni generalizzate e senza alcun criterio. La detassazione deve invece favorire quelli che chiamiamo i ?buoni consumi? delle famiglie, cioè le spese sociali da queste sostenute, per esempio per la formazione dei figli o l’assistenza agli anziani?. L’ultimo capitolo della proposta del Forum riguarda un tema caro e cruciale per l’intero mondo del Terzo settore la cooperazione internazionale: ?è inaccettabile ? ha concluso Patriarca ? che a fronte delle dichiarazioni eclatanti del Presidente del Consiglio, che ha promesso di portare all’1% la quota del Pil destinata a questo settore, l’impegno del governo non accenni a crescere, ma rischi anzi di essere azzerato. Per questo, realisticamente proponiamo di portare questa quota almeno dallo 0,16% attuale allo 0,27%?. Una proposta, quest’ultima, che sta particolarmente a cuore a Sergio Marelli, presidente dell’Associazione delle Ong italiane: ?Non chiediamo traguardi irraggiungibili ? ha detto Marelli, intervenendo alla conferenza stampa ? ma il mantenimento degli impegni presi dal nostro Paese sulla cooperazione internazionale. Impegno che, peraltro, stanno mantenendo gli altri paesi europei, attraversati anche loro dalla crisi economica. Al governo chiediamo almeno di aumentare la percentuale per la cooperazione internazionale allo 0,27%?. Marelli si è detto anche preoccupato della scarsa considerazione che la cooperazione internazionale riceve da parte del governo: ?Martedì scorso ? ha riferito ? durate la conferenza che ogni due anni il Ministero degli Esteri organizza convocando tutti gli ambasciatori italiani, il ministro Frattini, parlando dell’impegno internazionale dell’Italia, non ha neanche nominato la cooperazione?. Lo stesso Ministero degli Esteri è poi ?debitore alle Ong per circa 37 milioni di euro?. E non finiscono qui le inadempienze del governo nei confronti della cooperazione allo sviluppo: ?sono circa 180 i progetti in corso di approvazione alla Farnesina, mentre da almeno sei anni siamo in attesa del rimborso di progetti ormai conclusi?. Marelli ha infine annunciato, per il mese di settembre, ?una grande mobilitazione su questi temi, riprendendo in particolare la bella e importante esperienza di ItaliAfrica?. Una mobilitazione che più in generale ?avrà lo scopo ? ha aggiunto Patriarca – di creare una grande coalizione “pro-welfare” (già avviata grazie al recente protocollo di’intesa firmato con i tre sindacati confederali), capace di proporre una nuova strategia della collettività e della solidarietà?.


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