ImpactDay
Banca e Terzo settore, amici per l’impatto
La Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, la più grande struttura bancaria del Paese (600 addetti) esclusivamente dedicata al mondo non profit, presenta in una giornata dedicata - in diretta sul canale YouTube di VITA - le proprie attività di valutazione, attraverso il Rilevatore di IMpatto - RiM e un'analisi di più basi di dati grazie al supporto di Prometeia. Percorso a valle di un road show a Padova, Firenze e Napoli di confronto con diverse decine di organizzazioni, e un webinar con le fondazioni filantropiche
Un roadshow nell’Italia sociale sulla valutazione di impatto: è quello che organizzato dalla Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, l’ex-Banca Prossima, nello scorso mese di novembre. La direzione guidata da Andrea Lecce ha infatti fatto tappa a Padova, Firenze e Napoli, per incontrare, rispettivamente, organizzazioni di Terzo settore impegnate nell’inclusione formativa e professionale di soggetti fragili, nell’assistenza e nell’inclusione sociale, e nella lotta alla povertà educativa. Una quarta tappa, con le fondazioni filantropiche, si è invece svolta in modalità webinar.
ImpactDay, numeri e riflessioni
Un lavoro di ascolto che, come avevamo scritto qui, ha consentito alla banca di consolidare le linee guida del suo piano di lavoro 2025 sul RiM – Rilevatore d’Impatto, vale a dire lo strumento di valutazione realizzato internamente e che sarà presentato il 5 dicembre prossimo, dalle 11,30 alle 13,00, nell’ImpactDay, insieme al Rapporto annuale sulla rilevazione degli impatti generati dai progetti finanziati per il non profit nel 2023, via streaming sul canale di VITA.
In un incontro moderato da chi scrive, interverranno lo stesso Lecce, Giuliana Baldassarre (docente di Sda Bocconi), Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, Alessandra Lanza, senior partner di Prometeia, Susanna Tancredi, responsabile Impact & design di Direzione Impact, e Nicola Boscoletto, fondatore della cooperativa sociale Giotto di Padova, famosa per i suoi progetti con i detenuti, dentro e fuori il carcere Due Palazzi, una delle molte realtà sociali “clienti” dell’ex-Banca Prossima.
Parlano Andrea Lecce e Alessandra Lanza
VITA ha chiesto ad alcuni dei protagonisti dell’incontro di anticipare alcune valutazioni sul tema. Per Andrea Lecce, «si conferma, come affermato dalla normativa europea, che la finanza ha l’opportunità di guidare l’economia reale verso un futuro sostenibile, in quanto gioca un ruolo chiave nell’indirizzare gli operatori economici verso la sostenibilità attraverso scelte premianti per chi la persegue». Non solo, prosegue Lecce, la finanza può essere «un elemento di unione tra chi fornisce risorse e chi le utilizza per generare impatto sociale e nel rappresentare, grazie alla visione d’insieme di cui possiamo godere, come principale player bancario italiano, e grazie a strumenti di valutazione innovativi come il RiM appunto, l’enorme valore civile realizzato dalla realtà non profit. Senza di essa il welfare state oggi avrebbe difficoltà a esistere».
Prometeia, storico gruppo italiano di consulenza, è stata partner di Intesa Sanpaolo per questo lavoro. Spiega, con Alessandra Lanza, che «la misurazione dell’impatto sociale è essenziale per rendere visibile il valore creato dal Terzo settore. In Prometeia abbiamo sviluppato, insieme alla Direzione Impact, rigorosi strumenti di analisi in grado di evidenziare i benefici generati dai progetti per le comunità sul territorio. Questo approccio», conclude, «aiuta le organizzazioni non profit a orientare il proprio operato e consente alla banca di cogliere al meglio la portata sociale del proprio supporto».
Qui Napoli
Già ma quali sono stati gli specifici riscontri di ogni incontro del roadshow? «Durante la tappa di Napoli, con focus sull’istruzione e formazione», spiegano quelli di Impact, «è stata rilevata l’importanza di quanto la metodologia d’impatto mostrata sia in grado di rappresentare in modo corretto il contesto di intervento, ovvero la diversa intensità che alcune progettualità generano in contesti socio-economici particolarmente vulnerabili».
In particolare è stato possibile approfondire «come i dati di output e di outcome, raccolti ex ante, vengono analizzati e aggregati per stimare i futuri impatti generati da queste attività». Infatti Direzione Impact, grazie ai dati economici a disposizione della banca e alle analisi ed elaborazioni integrative di Prometeia, «utilizza delle proxy finanziarie con cui fornire una valorizzazione economica dei benefici sociali prodotti». È in quest’ultima fase, che si provvede a misurare anche l’addizionalità e il suo grado di profondità con cui si risponde alla domanda: che cosa sarebbe successo in assenza di questo investimento sociale?
Fondazioni filantropiche, l’importanza
di un’analisi controfattuale
Anche il webinar con le fondazioni filantropiche, a tutti gli effetti un’altra tappa di questo viaggio, è stato particolarmente fruttuoso: «Ha generato», spiegano a VITA, «una prospettiva condivisa sull’importanza di integrare l’analisi controfattuale all’interno della valutazione di impatto. Peraltro, in Intesa Sanpaolo c’è molta consapevolezza rispetto ai tempi e alle complessità di questa metodologia e della necessità di un campione di controllo.
«Questi presupposti ne limitano l’applicabilità», confermano da Impact, «tuttavia consentono di raggiungere un livello di profondità e rigore metodologico elevati e, per questo motivo, abbiano avviato una collaborazione con l’Associazione per lo Sviluppo della Valutazione e l’Analisi delle Politiche Pubbliche – Asvapp e col Collegio Carlo Alberto per l’applicazione dell’analisi controfattuale su uno specifico progetto nel campo delle fragilità psichiche degli adolescenti».
Qui Padova
Nella tappa di Padova è emerso invece il confronto tra la normativa europea di rilevazione della responsabilità dell’impresa, Csrd, e la necessità o meno di una rilevazione di impatto. «È stato approfondito come la Csrd abbia una finalità di raccolta e mappatura di informazioni di rendicontazione sociale per comprendere come l’impresa sociale genera l’impatto e non presuppone un’analisi verticale sugli specifici interventi dell’impresa sociale. La valutazione d’impatto invece si focalizza nel rappresentare la magnitudo dell’effetto di cambiamento generato dall’organizzazione non profit».
Il punto, secondo gli esperti della ex-Banca Prossima, «è che se la Csrd afferisce più a fini rendicontativi posizionati a valle delle realizzazioni delle attività stesse e si focalizza sulle sue linee guida standardizzate – per consentire anche a soggetti profit di poter raccontare una dimensione non strettamente economica – la valutazione d’impatto sociale, invece, può agire come strumento per impostare la catena del valore e governare la strategia aziendale partendo da informazioni puntuali e personalizzate, sul tipo di progetto sociale e settore di intervento e garantendo, nel tempo, il continuo monitoraggio».
Qui Firenze
A Firenze, invece, il confronto ha dato ampio spazio alla necessità di evoluzione della forma di supporto finanziario al Terzo settore, «in grado di generare propensione anche alla misurazione delle progettualità in termini di cambiamento sulle comunità».
Spiegano da Direzione Impact, «di aver infatti potuto condividere nel confronto le specifiche modalità di supporto finanziario dedicate a questo percorso: finanziamenti con premialità collegate a un’intenzionalità sociale e al raggiungimento di specifici risultati, nonché finanziamenti agevolati integrati alla componente di equity e di garanzia prestata dalle fondazioni di origine bancaria su tutto il territorio nazionale».
Modalità che si aggiungono a quella già esistente e creata dalla banca per supportare il credito di comunità e che, spiegano da Intesa Sanpaolo, «promuove lo sviluppo sociale territoriale, creando una sinergia tra chi dispone di liquidità – e ha fiducia nelle capacità dell’Economia del bene comune – e le organizzazioni non profit che operano sul territorio».
In particolare, è stato ricordato nell’incontro toscano, «attraverso l’iniziativa Cresco il Partner, tramite un accordo con la banca, le fondazioni di origine bancaria partner potranno pubblicare un bando per selezionare progetti a favore delle comunità e mettere a disposizione dei vincitori un fondo di garanzia o la copertura del costo di garanzia prestato da terzi». Non solo, «la convenzione potrà prevedere anche la costituzione di un fondo interessi, destinato al rimborso parziale degli oneri finanziari sostenuti dalla organizzazione non profit finanziata dalla banca».
Un approccio win-win
L’affermarsi della valutazione di impatto – un percorso certamente impegnativo, che richiede alle realtà di Terzo settore un passaggio culturale prima ancora che gestionale – sarà una soluzione win-win per Direzione Impact e organizzazioni non profit: la prima avrà elementi per misurare l’aderenza alla propria missione, le seconde avranno la possibilità di leggersi nel loro valore, acquisendo la capacità di migliorare la propria azione.
Nella foto di apertura, delle Media relations di Intesa Sanpaolo, un’immagine dell’incontro di Napoli.
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