Sostenibilità

Greenpeace: aziende, bandite il pvc

Per aiutare i produttori a scegliere prodotti alternativi, l'organizzazione ha messo a punto un database

di Gabriella Meroni

Greenpeace ha lanciato un nuovo database internazionale che aiuta i costruttori a scegliere alternative favorevoli all’ambiente al posto di prodotti di PVC. “C’è un’enorme entusiasmo ed interesse nei prodotti alternativi al PVC nell’industria della costruzione”, ha dichiarato Lisa Finaldi di Greenpeace. “Sono oltre 200 i prodotti di compagnie basate in 17 paesi che non implicano l’uso dei cloruri polivinilici (PVC), che sono stati collegati ad una vasta gamma di problemi di salute.” Durante la fabbricazione di PVC, la diossina – una nota sostanza cancerogena – ed altri inquinanti persistenti sono immessi nell’aria, nell’acqua e nella terra. Quando il PVC brucia accidentalmente, si formano cloruro di idrogeno e diossina. Il Parlamento Europeo ha confermato i pericoli associati al PVC e ha invitato alla prudenza sul suo uso in costruzioni con alto rischio di incendi. Nelle Olimpiadi dell’anno scorso, gli organizzatori di Sydney hanno scelto di usare alternative più ambientali.


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