Cultura

Africa, Caritas raccoglie l’appello del Papa

Dall'Africa interviene monsignor Vittorio Nozza. L'impegno della Caritas in Uganda e Sudan

di Emanuela Citterio

?La solidarietà, accanto agli aiuti, deve mirare a promuovere una cultura di pace e di dialogo”. Lo dice dall’Africa monsignor Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana, partito sabato scorso per fare il punto sugli interventi in atto, con specifica attenzione al Sudan e all?intera regione orientale. La Caritas raccoglie l’appello del Santo Padre per ?i nostri fratelli e sorelle dell?Africa? – Così ieri all?Angelus Giovanni Paolo II ha ricordato ancora una volta i conflitti che insanguinano il continente africano, con un cenno particolare a Sudan e Uganda -. E ribadisce l?attenzione al continente africano e ai troppi conflitti dimenticati. ?Non a caso un buon 80% dei nostri interventi di cooperazione, emergenza e lotta alla povertà sono stati avviati e proseguono in territori teatro di conflitti e di violenze?, dice Nozza. In un comunicato la Caritas sottolinea l’urgenza di lavorare per la pace nel continente africano: “Accanto al sostegno immediato, è necessario moltiplicare gli sforzi di animazione, formazione, informazione, sensibilizzazione per costruire la pace nel rispetto dei diritti umani fondamentali e ridare dignità e prospettive di futuro a milioni di persone schiacciate da interminabili conflitti”. “Lo scorso anno la ricerca ?I Conflitti dimenticati?, curata da Caritas Italiana, Famiglia Cristiana e Il Regno, ha fatto emergere anche in Italia una forte richiesta di incontri di formazione e seminari di approfondimento sul tema dei conflitti” prosegue il comunicato. “È stato inoltre avviato un processo di analisi e monitoraggio che porterà nel 2005 ad una nuova pubblicazione sul tema delle guerre e delle ?paci dimenticate?. A favore del continente Africano nel 2003 Caritas Italiana ha impegnato oltre tre milioni di euro per progetti in 24 Paesi. In particolare per la catastrofe del Darfur, attraverso la rete internazionale Caritas, è stato avviato un programma che prevede prima assistenza, interventi igienico-sanitari e educativi a beneficio di 500.000 persone, per circa 14 milioni di euro. Proprio a Karthoum, domani e dopodomani, si terrà una riunione di confronto tra tutte le Caritas coinvolte, la Chiesa locale e il network delle chiese ortodossa e protestante. “Diversa ma non per questo meno importante è la tragica situazione che stanno vivendo le popolazioni del Nord Uganda in un territorio alla frontiera con il Sudan” prosegue il comunicato Caritas. “In questa zona dalla fine degli anni ’80 un movimento ribelle tortura e uccide civili, rapisce bambini e bambine. Molti di essi ? come ha ricordato il Papa – presi nella morsa della paura e privati di ogni futuro, si sentono costretti a fare i soldati”. La Caritas Uganda ha avviato quest’anno un programma triennale che prevede un impegno di 400.000 euro per la riabilitazione e il reintegro nella comunità e se possibile nella famiglia di origine, che sarà adeguatamente preparata e sostenuta, di circa 900 ex bambini soldato. Caritas Italiana contribuisce al programma ed in tutto il Paese sostiene circa 40 microprogetti di sviluppo per un ammontare complessivo di circa 200.000 Euro.


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