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Mare: contro le spadare tolleranza zero

Greenpeace e Wwf, ecco le misure non più rinviabili

di Redazione

L?ultimo episodio di pesca illegale, di cui è stato testimone anche l?on. Turroni insieme agli esponenti delle due associazioni, sembra aver finalmente smosso il nostro Governo sull?eliminazione di un sistema di pesca che, nonostante gli appositi Piani di Riconversione per le spadare, i divieti dell?Ue e delle normative internazionali e nazionali, hanno ripreso la loro attività su grande scala nel nostro paese in alcuni casi frodando lo Stato.
Ieri sera, infatti, nel Porto di Marina Grande di Sorrento sono state
scaricate da un peschereccio decine e decine di pesci spada di cui
alcuni esemplari ben al di sotto delle misure consentite (120 cm): a
bordo dell?imbarcazione erano in bella evidenza le famigerate reti spadare.
All?annuncio da parte del Ministro Scarpa Bonazza della convocazione per
domani del tavolo di lavoro congiunto, Greenpeace e WWF dichiarano di
partecipare solo se il Ministro si impegnerà a riesaminare l?intera
materia ritirando quei decreti inopportuni che hanno favorito questa
situazione diffusa di illegalità dell?uso delle spadare e di altri
strumenti i pesca utilizzati come le spadare per la pesca al pesce spada
e ad altre specie.

In particolare Greenpeace e Wwf chiedono:
– di istituire una task force che coordini severe attività di controllo
e repressione dell?uso delle spadare in tutta Italia e che promuova
aggiornamenti periodici sulle attività condotte;
– l?avvio immediato di tutti gli accertamenti necessari per verificare
possibili frodi relative al Piano di riconversione delle spadare;
– la reale dismissione delle reti spadare per tutte quelle imbarcazioni
che hanno ricevuto i fondi dallo Stato per la riconversione con il
divieto di detenzione a bordo delle stesse e la consegna allo Stato
delle reti con la successiva loro distruzione.

?Ci auguriamo anche che non si verifichino più controlli superficiali
come quello a cui abbiamo dovuto assistere ieri sera qui a Sorrento. In
questi giorni Greenpeace e WWF hanno infatti denunciato un vero e
proprio ?bollettino di guerra?: negli ultimi 3 mesi nel Tirreno
meridionale sono stati trovati almeno 30 esemplari di diverse specie di
cetacei tra cui 1 Capodoglio al largo dell?Isola di Ponza, tursiopi,
stenelle striate, delfini comuni con taglio di pinne e coda mozzata, 1
Capodoglio al largo di Ischia, 2 Capodogli trovati impigliati in
Sardegna. Anche dal Santuario dei cetacei arrivano segnali di allarme: 1
Balenottera comune trovata morta appena due giorni fa, probabilmente
uccisa da una collisione con una nave, e 1 feto di neppure 2 metri di
lunghezza trovato morto ieri sera?.

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