Volontariato

Cap Anamur, Iovene: “Espulsione, atto indegno”

Il senatore diessino accusa il governo di xenofobia

di Stefano Arduini

L’espulsione dei profughi della Cap Anamur è il tragico atto finale di una gestione indegna di un governo xenofobo, che chiude le porte del Mediterraneo a chi scappa da guerre, miseria e condizioni di vita inumane. Se è vero che il ministro Pisanu – afferma il senatore Nuccio Iovene (capogruppo DS alla Commissione diritti umani del Senato) – si dichiara atterrito per le immagini dei morti nel deserto africano contenute nel dossier che ha inviato Strasburgo, potrebbe anche spiegare i 10.000 sacchi per salme che il governo italiano si sarebbe impegnato a consegnare alla Libia, secondo le notizie che circolano da tempo, e in cosa effettivamente consiste la fattiva collaborazione dei governi extraeuropei nel contrasto dell’immigrazione clandestina. Espellere i profughi, punire l’associazione Cap Anamur e avvilire tutte le organizzazioni umanitarie e della società civile serve forse a dare un messaggio definitivo di tolleranza zero agli elettori della CdL: “non si entra più, ma se proprio gli immigrati ci riescono, lavoro nero e clandestinità non mancheranno certo. Il loro calvario continuerà anche in Italia e in Europa”. Ma ciò non serve certo ad affrontare i problemi veri e drammatici dei fenomeni migratori che coinvolgono milioni di persone e l’intero pianeta.


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