Volontariato

Spamming e filtri, c’è sempre chi ci guadagna

Allo studio una black-list che contenga gli estremi dei server usati per spedire i messaggi indesiderati.

di Riccardo Bagnato

Finalmente il ministero delle Comunicazioni sembra voler risolvere radicalmente il problema dello spamming, cioè dell?invio di messaggi indesiderati che intasano la nostra casella di posta elettronica o il nostro cellulare. Fra le soluzioni allo studio, una black-list, una ?lista nera?. Al suo interno sono elencati gli estremi dei server utilizzati per spedire i messaggi indesiderati, e che un filtro sul proprio server di posta elettronica consulterebbe, prima di inviarci la posta.
Tale soluzione però non solo è altamente inefficiente (e infatti filtrerebbe al massimo fino al 40% dello spam), ma proprio per il fatto che venga auspicata da più parti, ingenera un dubbio: non è che il volume oramai enorme dello spam fa gioco a chi vende le connessioni a consumo? Tanto da indurre questi ultimi a pararsi la faccia con la soluzione meno costosa e più inefficiente?

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