25 novembre
“Rompi il silenzio”, il bando per potenziare i centri antiviolenza cooperativi
In occasione della Giornata di contrasto alla violenza di genere, Fondosviluppo Confcooperative presenta l'iniziativa rivolta alle associate che abbiano esperienza di almeno cinque anni e offrano servizi di accoglienza, protezione e accompagnamento delle vittime di abusi
di Redazione
Fondosviluppo Confcooperative ha pubblicato un bando per potenziare i centri antiviolenza cooperativi. E le risorse messe in campo non sono esigue: da 500mila euro a un milione, se dovesse rendersi necessario. Si chiama “Rompi il silenzio” ed è stato presentato in occasione della Giornata di contrasto alla violenza di genere. Il fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione lancia questa iniziativa per sostenere le realtà cooperative aderenti che, su tutto il territorio nazionale, sono impegnate in prima linea con servizi di accoglienza, protezione, tutela e accompagnamento delle vittime di abusi.
Alle cooperative che avvieranno i percorsi di potenziamento verrà riconosciuto un contributo a fondo perduto per un importo massimo di 20mila euro. Le richieste potranno essere presentate dall’1 dicembre 2024 al 31 ottobre 2025. Il bando è rivolto alle cooperative o enti cooperativi aderenti a Confcooperative che gestiscono centri antiviolenza e case per donne maltrattate e che abbiano esperienza nella gestione dei servizi di almeno cinque anni.
«L’obiettivo è potenziare i servizi offerte dai centri, come gli sportelli di ascolto e il sostegno psicologico, ma anche percorsi di aggiornamento per chi lavora nelle strutture e campagne di sensibilizzazione nelle scuole», spiega Maurizio Gardini, presidente di Fondosviluppo Confcooperative. «Dobbiamo essere protagonisti attivi del cambiamento e favorire a tutti i livelli una nuova cultura. Il come fare ce lo mostrano ogni giorno le nostre cooperative impegnate nel porre argine a quella che è diventata purtroppo una piaga sociale. Per questo siamo concretamente al loro fianco rafforzando i progetti di contrasto alla violenza di genere».
«Un gesto concreto che va oltre le tante parole», sottolinea Alessandra Rinaldi, presidente della commissione dirigenti cooperatrici di Confcooperative. «Potenziare i centri antiviolenza vuol dire non lasciare le donne vittime di violenza sole, ma anche fare prevenzione e favorire una cultura dell’equità, del rispetto e della dignità di ogni persona. Sappiamo che serve un lavoro profondo e costante. Per questo continuiamo con determinazione la campagna #Fattisentirecontrolaviolenza lanciata oltre tre anni fa estendendo sempre più la rete delle collaborazioni con tutti i soggetti, le associazioni impegnate in azioni di contrasto o di promozione della cultura del rispetto e della non violenza».
L’intero movimento cooperativo è parte attiva per il contrasto alla violenza di genere. In particolare, il sistema delle Banche di credito cooperativo e delle Casse rurali che hanno attivato, in occasione della giornata del 25 novembre, una serie di iniziative sui diversi territori. Federcasse, insieme all’associazione iDee (Donne del credito cooperativo) è inoltre impegnata nel progetto “Microcredito di libertà”, nato nel 2020 dall’intesa con l’allora ministero per le Pari opportunità e la famiglia (oggi ministero per la Famiglia, natalità e Pari opportunità), l’Abi, l’Ente nazionale per il microcredito – Enm e la Caritas Italiana per contrastare il fenomeno sempre più diffuso della violenza economica di genere.
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