Famiglia

BCC: sistema in salute

A sostenerlo Federcasse, in occasione della presentazione del secondo bilancio sociale consolidato del credito cooperativo

di Francesco Maggio

Il sistema delle Banche di credito cooperativo è un “sistema in salute”. A sostenerlo la Federcasse, in occasione della presentazione del secondo bilancio sociale consolidato del credito cooperativo, una realtà di 444 istituti (il 56% delle banche italiane) con 3.367 sportelli (l’11% degli sportelli bancari italiani) in 96 Province e 2.298 comuni. Una realtà di banche fortemente radicate nei piccoli e piccolissimi centri, che, a febbraio 2004, registra una raccolta diretta complessiva di 85,9 miliardi di euro e impieghi economici a 67,8 miliardi di euro. Quanto al patrimonio, è pari a 11,6 miliardi di euro. Il bilancio sociale, ha spiegato il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, “è per noi una conferma della missione delle nostre banche, ossia quella di lavorare per far crescere le comunità locali. Come Federcasse abbiamo cercato di sensibilizzare gli uomini delle cooperative di credito alla presentazione del bilancio sociale. Nel 2000 erano circa 10 a fare il bilancio sociale, nel 2003 – ha sottolineato Azzi – sono state 180”. “Il radicamento delle banche di credito cooperativo, la vicinanza alla clientela e al territorio – ha affermato Bruno Tabacci, presidente della commissione Attività produttive di Montecitorio – contribuisce a recuperare la fiducia incrinata dai recenti crack finanziari”. L’importo medio dei crediti erogati alla fine del 2001 era pari a 37 mila euro; un anno dopo aveva raggiunto la cifra di 42.200 euro (contro i 51.300 delle altre banche). Il sistema del credito cooperativo rappresenta pertanto il settimo gruppo bancario per importo dei crediti erogati; il quinto in termini di raccolta diretta. Il quarto per utili realizzati. La terza rete bancaria per numero di sportelli, la seconda per mezzi patrimoniali. Nel corso del 2003 l’elemento di novità più interessante riguarda l’aumento dello stock dei finanziamenti erogati dalle Bcc alle “imprese non finanziarie” (ovvero quelle aziende di dimensioni più elevate). La percentuale dell’incremento è di 24,3% per le Bcc a fronte del 6,9% rilevato in media nel sistema. Riclassificando il conto economico delle Bcc secondo la logica del ‘valore aggiunto’ a favore delle diverse comunità locali (calcolato come la differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione stessa), risulta che nel 2002 le Bcc hanno contribuito a creare ricchezza, a favore dei soci, dei collaboratori, della comunità locale, dell’intera collettività. Nello stesso anno il sistema della cooperazione di credito ha prodotto un valore aggiunto globale lordo stimato in 3 miliardi e 376 milioni di euro. Il vantaggio per i soci clienti delle Bcc è stato quantificato, per il 2002, in oltre 843 milioni di euro.

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