Salute

Aids: Bangkok, il diario di Paola Giuliani (Action Aid)

Un'ondata di emozioni chiude la quindicesima conferenza internazionale sull'AIDS

di Paolo Manzo

BANGKOK – Sono emozionata. Si e’ appena conclusa la cerimonia di chiusura della conferenza di Bangkok: un’ondata di emozione ed entusiasmo ha investito il leader sudafricano Nelson Mandela, alle soglie del suo ottantaseiesimo compleanno. Applausi accorati e una folla partecipe e affettuosa hanno accompagnato le parole di Nelson Mandela. Fortissimo il suo messaggio a tutti noi presenti, ad ogni singolo cittadino del mondo: il mondo non puo’, non deve dimenticare la sofferenza e gli abusi dei diritti umani perpetrati, in ogni parte della terra, ai danni dei piu’ deboli.”E’ questa l’opportunita’ per dimostrare che condividiamo la condizione del genere umano. Non dobbiamo MAI ridurre il problema dell’HIV/AIDS alle statistiche”. Mandela ha ricordato che la responsabilita’ nel vincere l’AIDS e’ di tutti noi. Fortissimo il suo messaggio ai governi donatori: quando il leader sudafricano ha chiesto contributi sostanziali al Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, TB e Malaria, ho capito che noi di ActionAid International, e la coalizione Fund the Fund, non siamo soli nella nostra lotta. Abbiamo sollevato con orgoglio e gratitudine i due grandi striscioni che recitavano “Round 5 now” (n.d.r. nuovo round di proposte di finanziamento al Fondo). Mandela ha chiesto anche un maggior coordinamento delle risorse e degli interventi di lotta alle malattie, a tutti i livelli. E infine una forte leadership, dai politici e da tutti i settori della societa’. La parola leadership e’ stata la piu’ utilizzata nella settimana della conferenza, ma oggi i leaders stessi ci hanno ricordato che non tutti coloro che si chiamano leaders esercitano vera leadership. Quella vera, ha detto Nelson Mandela, “richiede impegno personale e azioni concrete: i veri leaders devono guidare la risposta all’HIV con visione trasparente e azioni creative e innovative”. Sono arrivate critiche e richieste precise anche dalla sezione Community” della conferenza: cosa significa davvero accesso per tutti? A partire dai costi di accesso all’evento, 1000 dollari (ma io ho ottenuto un pass gratuito per la sala stampa…), non possiamo certo parlare di cure e assistenza ancora alla portata di tutti! Si e’ parlato di ABC (a=astinenza, be=be faithful, fedelta’, c=condoms, preservativi) ma i messaggi di alcuni leader si sono concentrati su A e B dimenticando che C, i preservativi, sono una componente vitale della prevenzione, cosi’ come i microbicidi che, se disponibili, potrebbero evitare ben 2,5 milioni di infezioni nelle donne nei prossimi 3 anni. La cerimonia di chiusura e’ stata molto diversa da quella di apertura: ha portato sul palco, al microfono, di fronte ai 19.000 delegati ufficiali e ai leaders politici, la voce diretta dei bambini, delle prostitute, dei transessuali, dei guaritori tradizionali, una e tante voci in difesa dei gruppi piu’ deboli e discriminati: ANCHE IO HO IL DIRITTO ALLA SALUTE, ALL’INFORMAZIONE, AD UNA CASA, ALL’ASSISTENZA PSICOLOGICA. In quei 10 minuti ho visto realizzarsi le speranze, gli obiettivi, l’impegno che dedico al mio lavoro ogni giorno. Appuntamento a Toronto 2006: solo li’ riusciro’ a toccare con mano se le promesse altisonanti di Bangkok si saranno trasformate in realta’ per queste persone.


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