Mondo

Iraq, il giorno più nero

17 morti e decine di feriti: è il bilancio peggiore dallo scorso 28 giugno, quando la coalizione lasciò il potere alla autorità irachena

di Stefano Arduini

Una nuova giornata di sangue di Iraq, la piu’ terribile dal giorno del passaggio dei poteri dalla coalizione al governo ad interim iracheno, avvenuto lo scorso 28 giugno. Il bilancio delle vittime, proprio nel giorno in cui il primo ministro Iyad Allawi ha annunciato la creazione di un nuovo servizio di sicurezza, e’ di 17 morti e decine di feriti. Dieci persone, tra cui tre agenti delle forze di sicurezza irachene, sono morte ed altre 27, quaranta secondo altre fonti, sono rimaste ferite a seguito dell’esplosione di un’autobomba nei pressi della sede delle forze di sicurezza ad Haditha, 250 chilometri a nordovest di Baghdad. A causa dell’esplosione e’ stata danneggiata anche la stazione della citta’, il municipio e la sede di una banca. Tre kamikaze sono morti a Kerbala dopo il tentativo della polizia di intercettare un veicolo sospetto, nei pressi del quartier generale delle truppe bulgare. Altri due attentatori sono riusciti a fuggire prima dell’esplosione, che ha scatenato le proteste della popolazione. Circa un migliaio di iracheni e’ sceso in strada a Baghdad per manifestare contro il terrorismo e le azioni di Abu Musab al-Zarqawi e chiedere che a Saddam Hussein venga comminata la pena di morte. Poco dopo l’attacco a Kerbala, un razzo lanciato sul tetto di un’abitazione a Kirkuk ha causato la morte di quattro persone ed il ferimento di altre tre. Un secondo razzo ha colpito una casa di fronte ad un’ex base militare dove vivono molti curdi. I ribelli sono anche tornati a colpire i pozzi di petrolio nel nord e nel sud del Paese, senza pero’ riuscire ad ottenere il blocco delle esportazioni. Ed e’ stata una nuova giornata di silenzio per quanto riguarda la sorte dell’ostaggio bulgaro, Georguei Kepov, il cui ultimatum e’ scaduto ieri notte. Un video ed un comunicato del gruppo dell”’Armata islamica in Iraq”, che tiene in ostaggio l’ostaggio filippino Angelo de la Cruz, sono stati invece fatti avere all’emittente televisiva araba al-Jazeera. Nel primo de la Cruz rassicura i suoi familiari dicendo che verra’ presto liberato, mentre nel secondo il gruppo annuncia che la liberazione dell’autista avverra’ solo dopo che l’ultimo militare filippino avra’ lasciato il Paese. Attraverso il comunicato i rapitori hanno anche prolungato l’ultimatum per il ritiro delle truppe di Manila dal Paese arabo fino alla fine del mese. In questa ennesima giornata di violenza, il premier ad interim iracheno, Iyad Allawi, ha promesso che sconfiggera’ il terrorismo nel Paese, ed ha annunciato la creazione di un nuovo servizio di sicurezza. ”La ‘Direzione generale per la sicurezza’, annientera’ quei gruppi terroristici”, ha affermato Allawi nel corso di una conferenza stampa a Baghdad, sottolineando come malgrado gli attacchi compiuti dalla guerriglia negli ultimi due giorni, le condizioni di sicurezza del Paese stiano migliorando. ”Con l’aiuto di Allah, abbimo gia’ verificato fin dall’inizio l’impatto avuto dalle nostre politiche di sicurezza malgrado le difficolta’ e le sfide lanciate da alcuni elementi privi di coscienza – ha detto ancora il premier – Il cammino sara’ lungo, e pieno di trappole e sfide, ma siamo animati da determinazione per vincere la sfida e siamo decisi ad affrontare questo gruppo di anime perse”. Allawi ha infine attribuito i miglioramenti registrati sul piano della sicurezza agli ”sforzi congiunti” dei diversi ministeri e di altre istituzioni del governo ad interim.


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