Miriam: «Perché faccio la Colletta alimentare? Mi rende felice e se la facciamo tutti qualcosa cambia»

«Mi ricordo che da piccolissima distribuivo i volantini davanti ai punti vendita con i miei genitori». La risposta di Miriam Mantegna, 27 anni di Palermo, alla domanda ti ricordi la prima giornata nazionale della colletta alimentare cui hai partecipato, è un po’ spiazzante. 

Quest’anno, spiega che il suo compito non sarà quello di incontrare le persone in un supermercato, ma si occuperà di caricare i furgoni che dai punti vendita vanno ai centri di raccolta. Si può dire che i suoi primi ricordi appartengono ai primi anni in cui veniva realizzata la Giornata nazionale della Colletta Alimentare. 

«Io sono nata in una famiglia di Comunione e liberazione e per questo da piccola mi hanno coinvolta nell’iniziativa della Colletta. Con gli anni è stata una mia scelta sempre più consapevole e anzi, ho anche coinvolto il mio fidanzato che non aveva mai partecipato all’iniziativa», racconta la giovane architetta al momento impegnata in un dottorato di ricerca all’Università. 

Un volontariato da condividere

Miriam precisa come la decisione di impegnarsi in prima persona con questa iniziativa sia sempre più convinta e consapevole. «A Palermo il Banco Alimentare è una realtà che molti conoscono, perché sostiene tante realtà che sono in prima fila nell’aiutare chi non ha da mangiare. Durante l’Università su questo tipo di volontariato mi interfacciavo anche con una compagna di studi degli scout, ne parlavamo spesso. Ma già alle superiori per me era importante anche condividere la mia esperienza con i compagni di classe e invitarli a partecipare alla Colletta. Cercavo di coinvolgerli tutti gli anni». 

«Per come la vivo io», racconta «non è stare un pomeriggio o una mattina in piedi davanti a un supermercato distribuendo volantini e invitando a far la spesa per chi non può farlo. Non è solo quello è un gesto che in realtà non mi porta via nulla: tempo o energie, ma mi rende felice». 

Felice? «Sì. È un gesto che sembra non cambiare nulla, ma se tutti insieme lo facciamo possiamo far qualcosa di buono per gli altri. Alla sera, quando finiamo la colletta, io mi sono sempre sentita stanca, ma felice perché faccio qualcosa che un bene per gli altri». 

150mila volontari in campo

La giornata nazionale arriva quest’anno alla sua 28esima edizione e sabato 16 novembre vedrà scendere in campo oltre 150mila volontari che in oltre 11mila supermercati inviteranno le persone a fare un gesto di solidarietà. L’invito è quello di contribuire alla colletta acquistando alimenti a lunga conservazione – come olio, verdure e legumi in scatola, conserve di pomodoro, tonno e carne in scatola, e alimenti per l’infanzia – che saranno poi distribuiti a oltre 7.600 organizzazioni partner in tutta Italia (mense, case-famiglia, comunità per i minori, centri d’ascolto, unità di strada) che sostengono oltre 1 milione e 790mila persone.

In una nota si ricorda che la Colletta Alimentare – gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2024 indetta da Papa Francesco – è resa possibile grazie alla collaborazione con la Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli, la Cdo Opere Sociali, l’Esercito, l’Aeronautica Militare, l’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione Nazionale Bersaglieri, e il Lions Club International.

Si può donare anche la spesa online

Inoltre, dal 16 al 30 novembre sarà possibile donare la spesa anche online su alcune piattaforme dedicate: per conoscere le varie modalità di acquisto dei prodotti e i punti vendita aderenti all’iniziativa è possibile consultare il sito colletta.bancoalimentare.it.

Nella foto in apertura la scorsa edizione della Giornata nazionale della Colletta Alimentare – le immagini dell’evento da ufficio stampa