Volontariato

Governo. Verifica in stallo. Berlusconi forza, Udc non cede

Berlusconi si dice pronto ad aggiornare il programma ma senza stravolgerlo. L'Udc diserta il tavolo sulle riforme, stasera nuovo vertice, mercoledì il governo alle Camere

di Ettore Colombo

Acque sempre piu’ agitate nella Casa delle liberta’ sulla verifica. Anche oggi Silvio Berlusconi ha avuto una serie di incontri con gli alleati per trovare una via d’uscita dal labirinto in cui e’ precipitata la maggioranza. Da palazzo Chigi il premier cerca di scongiurare la rottura dell’alleanza, evitando una crisi al buio dagli esiti imprevedibili. Per tutta la mattina, il Cavaliere, insieme ai suoi piu’ stretti collaboratori e ai vertici di Fi, ha mantenuto i contatti con tutte le forze politiche in vista del nuovo supervertice di stasera: nel suo studio sono passati prima Roberto Calderoli e Rocco Buttiglione in rappresentanza di Lega e Udc, poi il leader di An, Gianfranco Fini. Infine i segretari del Nuovo Psi e del Pri, Gianni De Michelis e Francesco Nucara. L’offensiva diplomatica ha visto scendere in campo anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che nel pomeriggio ha avuto un faccia a faccia con il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Sempre pronto al dialogo, il presidente del Consiglio, ha ascoltato le ragioni di ciascun interlocutore. Ma ancora una volta, raccontano alcuni partecipanti ai colloqui, avrebbe manifestato tutto il suo disappunto nei confronti di Marco Follini, che non ha partecipato all’incontro ‘bilaterale’ concordato per stamane, mandando al suo posto il ministro Rocco Buttiglione. Secondo quanto si apprende, Berlusconi si sarebbe sfogato chiedendosi cosa voglia veramente l’Udc e ricordando la sua massima apertura al dialogo e la sempre rinnovata disponibilita’ ad aggiornare il programma, ma senza stravolgerlo. “Continuo a non capire la posizione di Marco (Follini), perche’ fanno cosi’?”, si sarebbe chiesto il premier. Da parte dell’Udc, nessun commento pubblico. Solo il portavoce del ministro per le Politiche comunitarie assicura: ”Il ministro Buttiglione ha partecipato all’incontro con il presidente Berlusconi su delega del suo segretario politico Follini e in rappresentanza di tutto il partito”. Continua, insomma, la guerra dei nervi nella Casa delle liberta’, che lascia intravedere tempi lunghi per una verifica, ancora in alto mare. ”Non so se oggi chiudiamo”, ha detto Ignazio La Russa, coordinatore di An, uscendo dal tavolo sulle riforme a conferma dell’attuale impasse. Il confronto nella maggioranza potrebbe proseguire anche domani, ultimo giorno utile prima del 14 luglio, giorno in cui Berlusconi vorrebbe presentarsi in Parlamento con un accordo chiuso sul ‘dopo Tremonti’ per dare l’immagine di una coalizione unita e pronta al rilancio. L’obiettivo dichiarato del premier, infatti, resta quello di fissare le priorita’ di fine legislatura, senza aprire nuove tensioni, attuando in tempi brevi tutte le riforme promesse agli elettori, a cominciare da quella fiscale. Secondo indiscrezioni, che non trovano pero’ conferma ufficiale, in mancanza di un’intesa entro mercoledi’ il Cavaliere sarebbe costretto a fare un discorso di apertura agli alleati davanti alle Camere. Mentre Berlusconi continua a lavorare per trovare un’intesa politica, l’Udc non cede e anche oggi ha disertato il tavolo tecnico sulle riforme, assicurando la sua partecipazione a quello economico. Tutto rinviato, dunque, al nuovo vertice di stasera, che dovra’ riannodare i fili del dialogo. Il primo e’ sulle condizioni politiche per continuare a stare insieme, trattativa sui ministeri compresa. Mentre gli altri due riguardano i temi economici (taglio delle tasse e Dpef in vista della prossima finanziaria) e le riforme. Resta, in particolare, sempre da sciogliere il nodo del ministro dell’Economia. I centristi vogliono subito un sostituto di Tremonti, e si fa notare in ambienti di via dei Due Macelli, chiedono che gia’ mercoledi’, davanti alle Camere, Berlusconi annunci il nuovo titolare di via XX settembre. ”Il nuovo ministro -ha sottolineato Mario Baccini- deve avere le caratteristiche di una personalita’ di altissimo profilo tecnico, riconoscibile a livello internazionale, o di una grande personalita’ politica. E noi pensiamo che possa assumere questa responsabilita’ uno dei leader della maggioranza”. Leader della maggioranza? Si va per esclusione. Tolto Silvio Berlusconi, e’ da scartare lo stesso Follini, che si e’ dichiarato piu’ di una volta ‘indisponibile’ ad entrare nel governo. Tolto anche Umberto Bossi, ricoverato all’Ospedale Civico di Lugano per uno scompenso cardiaco, resta Gianfranco Fini. Il leader di An, pero’, appare anche lui indisponibile ad accettare la guida del dicastero di via XX Settembre. In queste ore, si e’ cosi’ tornati a parlare di Antonio Fazio, governatore di Bankitalia. Un nome non sgradito ai centristi e ad Alleanza nazionale. Ma Berlusconi, secondo quanto si apprende, anche negli incontri di oggi, a palazzo Chigi, avrebbe ribadito la scelta di un politico di Forza Italia. In pole position nella lista delle preferenze del premier ci sarebbe il ministro della Difesa, Antonio Martino, seguito dal ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti.


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