Diritto alla salute

Il decreto c’è, curarsi sarà (un po’) più facile

L’intesa siglata tra Stato e Regioni sul Decreto tariffe è una buona notizia. Entrano in vigore i Livelli essenziali di assistenza emanati nel 2017 ma mai attuati. Mandorino (Cittadinanzattiva): « È il momento della soddisfazione, ora continueremo a vigilare»

di Nicola Varcasia

SSono ore complicate, in cui è arrivato il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’impianto dell’autonomia differenziata. Un tema che tocca molto da vicino il sistema della sanità, organizzato come è noto a livello regionale e che i giudici hanno rimandato parzialmente al Parlamento proprio in merito ad aspetti relativi al diritto alla salute (in particolare i Livelli essenziali delle prestazioni, in gergo Lep).

Livelli essenziali

Sta di fatto, però, dall’altra parte, che dopo anni di attesa e rimpalli fra Stato e Regioni, è arrivato l’accordo per l’entrata in vigore del Decreto tariffe. Di conseguenza, entrano in vigore anche i “nuovi” Livelli essenziali di assistenza – Lea emanati dal lontano 2017. I Lea, lo ricordiamo citando la definizione del Ministero della salute, sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale.


La volta buona

Una delle prime voci che registriamo è quella di Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, l’associazione che si è mobilitata in questi anni per smascherare i trucchi che impedivano l’accordo: «Un passo che abbiamo a lungo sollecitato, con azioni di ogni tipo, da ultimo l’esposto inviato alcuni giorni fa alle Procure regionali della Corte dei conti per chiedere trasparenza sull’utilizzo da parte delle Regioni dei fondi ricevuti al fine di erogare le prestazioni sanitarie contemplate dai Lea, e che di fatto sono stati utilizzati in gran parte per altro. Ora è il momento della soddisfazione e ci auguriamo che le istituzioni continuino ad operare in quest’ottica di patto di corresponsabilità che da sempre chiediamo».

Occhi aperti

Naturalmente il decreto andrà letto con attenzione per evidenziare eventuali criticità o elementi da chiarire: «Continueremo a vigilare attentamente perché il diritto alla salute dei cittadini sia davvero garantito in ugual modo e misura su tutto il territorio nazionale e affinché i Lea vengano aggiornati quanto prima», precisa Mandorino.

Foto in apertura, dal sito del Ministero della salute

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.