Inclusione

Cooperazione, la diversità? Un impegno etico e di sviluppo

È la linea tracciata dalla Diversity & equity coop camp, iniziativa promossa dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop: due giorni di confronto su diversità e inclusione con oltre 30 protagonisti della cooperazione, delle istituzioni, della politica e dell’associazionismo

di Alessio Nisi

cooperazione

Promuovere i valori di parità, diversità ed inclusione favorendo il dialogo del mondo cooperativo, che per sua natura è già un laboratorio permanente di innovazione sociale e governance inclusiva, con le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni impegnate sul tema, per far nascere nuove sinergie utili alla tutela e alla promozione dei diritti delle donne e dei generi tutti sui luoghi di lavoro.

L’impegno verso la diversità è morale e strategico. Solo attraverso l’inclusione possiamo costruire un mondo cooperativo più forte e resiliente

Simone Gamberini – presidente Legacoop Nazionale

È l’obiettivo della prima Diversity & equity coop camp, la due giorni promossa dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop, che ha chiamato a confronto sul tema rappresentanti del mondo cooperativo, delle istituzioni, della politica e dell’associazionismo. 

Simone Gamberini, presidente Legacoop Nazionale

Una risposta concreta a chi vuole dividere

«Di fronte al clima di crescente intolleranza che si sta delineando in Italia e nel mondo», sottolinea Simone Gamberini, presidente di Legacoop, in apertura dei lavori, «le cooperative hanno una grande responsabilità. Oggi più che mai, dobbiamo essere una risposta concreta e visibile a chi vuole dividere, emarginare e costruire barriere. Il modello cooperativo è un baluardo della democrazia economica, dell’uguaglianza e della solidarietà. E proprio in questo momento storico, abbiamo il compito di rappresentare un’alternativa positiva, promuovendo inclusione e opportunità per tutti, e dando voce a chi rischia di essere messo da parte».

Vogliamo creare uno spazio in cui tutti gli attori coinvolti possano riflettere, condividere esperienze e mettere a punto strategie per ridurre le disuguaglianze, promuovere l’inclusione e sostenere il cambiamento in modo concreto ed efficace

Simone Gamberini

Al centro dell’iniziativa i temi dell’empowerment e del potere, della maternità, della genitorialità, del work-life balance, i programmi e le politiche che l’unione europea promuove a favore delle pari opportunità, ma anche i diritti e le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro.

Annalisa Casino, presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop Nazionale

Oltre il tetto di cristallo

«Siamo qui» sottoline Annalisa Casino, presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop, «perché sappiamo che a tutt’oggi empowerment e potere delle donne sono ancora un tabù. Che non si tratta solo di sfondare il tetto di cristallo, di poter ricoprire ruoli solitamente appannaggio degli uomini».

Simone Gamberini

I riconoscimenti che contano

L’emancipazione, rimarca, «passa attraverso altri tipi di riconoscimenti. Perché sappiamo che molte donne, in Italia, non possono permettersi di diventare madri o non vogliono sentirsi giudicate per la scelta contraria. Sappiamo che il ricorso al part-time involontario tocca ancora i livelli della pandemia e che la conciliazione vita lavoro ancora non è intesa come condivisione dei carichi di cura, perché a causa della cultura patriarcale e degli unconsciuos bias ci si aspetta che sia la donna a gestire quei carichi (su questo la dicono lunga i dati sul ricorso ai congedi di paternità e parentali). Sappiamo anche che c’è un gap inaccettabile da colmare: i diritti genitoriali delle famiglie arcobaleno».

Obiettivo della Diversity & equity coop camp è lavorare insieme per costruire una rete di sostegno e innovazione sociale che possa fare la differenza a partire dalle differenze

Annalisa Casino – presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop

Così in Legacoop

La strada strada da fare non è poca. Anche per chi, come Legacoop, è da tempo impegnato a promuovere l’uguaglianza, come dimostrano anche il 28% di rappresentanza femminile nella presidenza, il 36% nella direzione nazionale, con l’obiettivo di arrivare al 40% entro il 2027.

E, soprattutto, il lavoro, intensificato negli ultimi quattro anni, che viene portato avanti nella promozione di politiche ed iniziative di cultura inclusiva e non discriminante, attraverso iniziative come l’apertura della Commissione pari opportunità ai generi, la promozione del primo coming out cooperativo e della giornata internazionale contro l’omotransfobia.

Un sistema a beneficio di tutti

Queste azioni, che puntano a valorizzare le differenze, massimizzando l’aspetto dell’inclusione e della non discriminazione, hanno però bisogno di essere inserite in una logica sistemica che possa essere a beneficio di tutti, con un impegno a promuovere una cultura inclusiva che non può essere garantito solo dalle imprese, ma anche dalle istituzioni, dalla politica e dal mondo associativo.

In Europa

Una premessa indispensabile anche per incidere, come Paese, sulle tappe future del processo di costruzione delle politiche europee, ad esempio in vista di una definizione condivisa di impresa femminile, nella consapevolezza dell’impatto importante che hanno avuto, negli ultimi decenni, sul tema della parità di genere, come nel caso della Ue transparency sulla parità retributiva e in tema di accesso alla leadership e alla partecipazione politica.

In apertura foto di Hannah Busing per Unsplash. Nel testo video e foto di Alessio Nisi

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.