Branded content
Assicurazioni, alla sicurezza dei volontari pensa la Mutua
Una copertura studiata per le nuove esigenze dettate dal nuovo Codice del Terzo settore, figlia di una cultura del rischio che ha due secoli
di Alessio Nisi
Una copertura studiata per le nuove esigenze dettate dal nuovo Codice del Terzo settore, figlia di una cultura del rischio che ha due secoli
Con la riforma del Codice del Terzo settore, tutti gli Ets hanno l’obbligo di assicurare i propri volontari contro infortuni, malattie e responsabilità civile per tutelarne diritti e sicurezza e, allo stesso tempo, gestire i rischi legati allo svolgimento delle attività dell’ente stesso. La normativa impone che anche il volontario occasionale, chi ciò svolge la propria attività in modo non continuativo presso un certo ente, debba essere iscritto al registro volontari ed essere assicurato, mentre svolge la sua attività di volontariato.
Per questa finalità è nato Itas give, prodotto di instant insurance di Itas che assolve all’obbligo assicurativo dei volontari occasionali e che è stato creato per semplificare la vita degli enti del Terzo settore, ma non solo.
Soluzione che risponde ai cambiamenti
del mondo del volontariato
Una soluzione, l’unica sul mercato, che risponde ai cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo del volontariato. Sempre pi. liquido e occasionale, più legato a contingenze e magari anche al desiderio di esperienze diverse da parte del singolo, e meno strutturato. Tanto che la copertura di Itas give è attivabile anche da soggetti non di Terzo settore (enti locali o soggetti profit), che in una precisa circostanza entrano in contatto con volontari, e a breve anche in autonomia dagli stessi volontari.
Nata sulla base di queste esigenze reali, Itas give punta sulla flessibilità e sulla velocità, con una modulistica intuitiva ed essenziale. Dedicata a chi sceglie di trascorrere il proprio tempo aiutando gli altri in sicurezza, questa soluzione è in linea con la cultura, che caratterizza Itas da oltre 200 anni, della mutualità. Come impegno e che, come mutua più antica d’Italia, pone come prioritario il benessere dei soci assicurati. Per Itas insomma essere mutua significa stare vicini alle persone e alle loro comunit e per questo sostiene l’impegno di operatori delle associazioni del Terzo settore e degli enti mutualistici.
Pacchetti flessibili
Nel dettaglio, Itas give è una soluzione assicurativa istantanea: può essere attivata al bisogno e anche per pochi giorni, tutela i volontari per danni causati a terzi (responsabilità civile verso terzi) e li assicura contro gli infortuni, connessi alle attività di volontariato.
Viene offerta nel pacchetto base e in quello plus e si adatta al numero di volontari e alla durata della copertura. La prima include garanzia di responsabilità civile, copertura infortunio, diaria da ricovero, copertura in caso di morte e invalidità permanente. La versione plus offre una copertura più completa e aggiunge alle precedenti garanzie anche la tutela legale e il rimborso per le spese mediche da infortunio. Itas give si pone come un altro tassello per tutelare le persone che si spendono per una causa, in linea con i principi mutualistici della compagnia e si aggiunge all’ecosistema di prodotti e servizi messi a disposizione da Itas al mondo del Terzo settore: Insieme (soluzione per proteggere amministratori e volontari di enti del Terzo settore, enti mutualistici e religiosi), Itas academy (formazione) e iniziative di crowdfunding in collaborazione con con Produzioni dal basso.
Come è fatto Itas Give
• È un prodotto di instant insurance che assolve all’obbligo assicurativo dei volontari, soprattutto occasionali
• La copertura è attivabile anche da soggetti non di Terzo settore (enti locali o soggetti profit);
• Itas give punta sulla flessibilità e sulla velocità, con una modulistica intuitiva ed essenziale
Info: www.itasgive.it o scarica il leaflet sottostante.
Nella foto di apertura, dell’Ufficio stampa Itas, il presidente e dg di Itas, Alessandro Molinari, parla all’assemblea dei soci.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.