Volontariato

Non tutte le Parmalat vengono per nuocere

Responsabilità sociale. I risultai di un’indagine confremano la crescita di attenzione.

di Selena Delfino

Impegno sociale? Sì, grazie. Non è lo slogan di una neonata associazione di volontariato, ma la risposta di più di mille manager italiani intervistati da Ticket accor services in collaborazione con Media hook communication Crew. I dati ottenuti sono stati raccolti nella ricerca Manager e impegno sociale: pregiudizi, esperienze e nuovi scenari presentata il 5 luglio scorso a Milano in occasione del convegno Manager illuminati e responsabilità sociale. Le risposte di quello che può essere considerato un campione rappresentativo dei decision-men delle aziende italiane, pongono la responsabilità sociale d?impresa come un valore imprescindibile. Sono l?84%, infatti, quelli che ritengono che le aziende debbano sviluppare attività di impegno sociale, e un?alta percentuale (il 48%), considera il ritorno d?immagine non come l?unico scopo della responsabilità d’impresa. Ma chi sono gli stakeholders interessati all?impegno sociale delle aziende? Prima di tutto gli azionisti e gli investitori, indicati nel 67% delle risposte. Ma non solo. A quattro punti di distacco, ci sono i dipendenti e i collaboratori, seguiti a ruota da clienti e consumatori: la trasparenza è l?obiettivo primario per 71 intervistati su cento. Insomma, l?interesse verso valori che, nel mondo del lavoro sembravano non trovare spazio, è viva. E il merito sembra essere degli scossoni negativi. Per il 61%, infatti, le bufere Cirio e Parmalat sono state il motore dello sviluppo di un?imprenditorialità responsabile. Ma anche il movimento no global, indicato nel 52% delle risposte, ha fatto la sua parte.


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