Welfare

Progetto sperimentale in Campania. Meno carcere per ragazzi

I detenuti che a 21 anni lasciano il minorile passeranno meno tempo nelle prigioni “dei grandi”. Ecco come.

di Redazione

Lasciare il carcere minorile per entrare in quello degli adulti è uno choc. In quel momento, che scocca al compimento dei 21 anni, il rischio di consegnare il detenuto a un futuro da emarginato cronico è altissimo: i percorsi educativi e di reinserimento sociale infatti vengono normalmente azzerati con l?ingresso nel carcere ?vero?. Parte da questa considerazione il progetto sperimentale pensato dal Provveditorato regionale dell?amministrazione penitenziaria (Prap) della Campania e dal Centro per la giustizia minorile (Cgm) per la Campania e il Molise. «L?iniziativa», illustra il provveditore regionale Tommaso Contestabile, «ha come obiettivo di permettere ai giovani ristretti di accedere alle misure alternative, in particolare all?affidamento in prova ai servizi sociali, in modo che trascorrano il minor tempo possibile negli istituti per adulti». Il protocollo d?intesa fra Prap e Cgm, primo in Italia di questo genere, è stato siglato a Napoli lo scorso 30 giugno, mentre il passaggio alla fase esecutiva è fissato entro la fine dell?anno. I detenuti che potranno volontariamente partecipare all’iniziativa sono minorenni cui rimane da scontare, in una prigione per adulti, una pena residuale non superiore a 5 anni. Due gli istituti campani coinvolti, quello di Arienzo e quello di Sant?Angelo dei Lombardi. «Una scelta dettata dalla favorevole condizione in cui si trovano le due strutture, che non patiscono il sovraffollamento che si registra in altre prigioni», precisa Contestabile. Ma quanti saranno i giovani coinvolti? In Campania i reclusi fra i 18 e i 25 anni sono 1.700 su circa 6.500, pari al 30% della popolazione carceraria. «Noi possiamo coinvolgere 200 persone», risponde Contestabile, che aggiunge come «già durante gli ultimi 6 mesi di detenzione minorile un?équipe di assistenti sociali, psicologi, volontari e rappresentanti dell?amministrazione prepareranno insieme ai giovani il trasferimento. In questo frangente un ruolo cruciale lo giocheranno le associazioni, che invitiamo a contattarci».


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