Formazione
Servizio civile. Giovanardi: “Anch’io manifesto per difenderlo”
Il ministro "pronto a rimettere la delega" ove non venissero reperiti i fondi per finanziare i nuovi bandi
“Come cittadino voglio manifestare anch’io in difesa del servizio civile nazionale”: ha esordito con queste parole, stamattina, il ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi (Udc), nel suo intervento alla manifestazione nazionale a favore del Servizio civile organizzata dal Forum del Terzo settore e dal Cnesc (Conferenza nazionale enti servizio civile) che si è tenuta presso Palazzo Atemps e intitolata “Difendiamo il servizio civile”. L’esperienza del servizio civile nazionale “è positiva e va salvaguardata” ha detto Giovanardi, che ha ribadito però la sua preoccupazione per il futuro, soprattutto alla luce della fine della leva obbligatoria dal gennaio 2005, quando anche i maschi che vorranno dedicare un anno di tempo alla difesa non violenta della patria faranno domanda di partecipazione ai bandi, oggi riservati solo alle ragazze. Una preoccupazione che riguarda la qualità – “vigileremo sui criteri di selezione dei progetti”, ha ammonito – ma anche e soprattutto la quantità, cioé i fondi a rischio di tagli nel prossimo Dpef e poi Finanziaria. Al riguardo, il ministro ha detto che sta “lavorando per questo”, all’interno della maggioranza, per reperire questi fondi ed ha ribadito che è pronto a rimettere al governo la delega da ministro al servizio civile se la prossima Finanziaria non stanzierà le risorse necessarie a permettere almeno a 30 mila giovani di prestare servizio il prossimo anno.
Si tratta, in pratica, del raddoppio degli attuali stanziamenti (120 milioni di euro). “Spero che già nel Dpef ci sia un’indicazione in questo senso che poi si sostanzi nella Finanziaria” ha detto ai giornalisti Giovanardi. “Ma non c’è soltanto lo Stato – ha aggiunto – ci sono anche gli enti locali e gli istituti bancari che possono fare la loro parte perché il fondo per il servizio civile venga alimentato”.
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