Welfare

Infortuni sul lavoro: Anmil chiede severità e controlli

L'occasione la presntazione dei dati del rapporto annuale 2003 dell'Inal

di Carmen Morrone

“L’Amnil continua a ripetere da anni che la strage di 4-5 morti sul lavoro al giorno in Italia non è frutto della fatalità, ma il risultato della assoluta disattenzione delle istituzioni alla gravità del fenomeno”, commenta così Pietro Mercandelli presidente dell’associzione nazionale mutilati e invalidi del lavoro. ” Purtroppo – prosegue Mercandelli – questo quadro permarrà sino a quando le norme vigenti saranno molto più severe nell’accertamento delle invalidità da indennizzare o da risarcire agli infortunati o ai loro superstiti, che non nella sanzione e nella repressione delle violazioni alla normativa di sicurezza che sono causa di quelle morti e di quelle invalidità.”. L’Anmil esprime dunque la propria grave preoccupazione per l’andamento degli infortuni sul lavoro presentato questa mattina dal quale emerge un inquietante dimezzamento del trend positivo e l’indice infortunistico del 2003 (-1,5) rispetto all’anno precedente (-3,0) confermandosi un fenomeno di eccezionale emergenza sociale nel nostro paese. “L’allargamento della platea degli assicurati contro gli infortuni sul lavoro ai lavoratori atipici e ai lavoratori immigrati richiede una lettura critica dei dati presentati oggi dall’istituto assicuratore, per una loro collocazione tutt’altro che ottimistica nel quadro della sicurezza sul lavoro in italia soprattutto se rapportato al contesto europeo- conclude Mercandelli-.La politica della prevenzione degli infortuni finora attuata non ha consentito di limitare i danni provocati da un sistema in cui si registrano ampie sacche di lavoro nero, di sfruttamento e di evasione o elusione assicurativa, oltre a gravi fenomeni di totale disapplicazione delle normative di sicurezza sui luoghi di lavoro”.


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