Welfare

Coppie di fatto. Si cerca un accordo laici-cattolici

Per ora la discussione è slittata alla prossima settimana ma si cerca un accordo per evitare contrapposizioni cattolici-laici. Relatore Pisapia (Prc)

di Ettore Colombo

La discussione delle proposte di legge per le coppie di fatto alla commissione Giustizia alla Camera e’ slittata alla prossima settimana. Giuliano Pisapia (Prc) ha ancora tempo per mettere a punto la relazione sui tredici testi presentati. Provvedimenti molto diversi tra loro ma che fissano dei principi che regolano la convivenza e la successione tra conviventi, anche dello stesso sesso. Gia’ animata, invece, la discussione tra gli schieramenti, trasversali ai due poli. E’ evidente la contrapposizione tra cattolici e laici ma gli appelli che provengono da piu’ parti, invitano a superare le divisioni ideologiche e a concentrare l’attenzione sul riconoscimento dei diritti umani fondamentali. Chi non lascia spazio alla discussione e’ la Lega. Carolina Lussana si dichiara ”estremamente contraria ai progetti di legge” e soprattutto alla ”creazione di surrogati della famiglia”. Secondo Carolina Lussana ”non c’e’ da parte nostra nessun intento discriminatorio nei confronti di chi decide di non sposarsi o nei confronti delle unioni omosessuali. La nostra contrarieta’ nasce dal fatto che un riconoscimento giuridico di questo tipo scardina il principio sancito dalla Costituzione della famiglia che e’ fondata sul matrimonio, quindi sul rapporto tra uomo e donna”. Franco Grillini, deputato Ds e primo firmatario di una legge in cui si riconoscono il suo gruppo e anche diversi deputati della Margherita, mutuato dall’esperienza francese dei cosiddetti Pacs (patti civili di solidarieta’) sembra convinto del fatto che ”i cattolici dovrebbero trovare questa proposta di legge interessante, visto che interveniamo sui momenti piu’ difficili dell’unione: malattia, disabilita’, problemi della casa”. Della stessa idea e’ anche Andrea Benedino, portavoce nazionale del Coordinamento Omosessuali Ds: ”Il Patto civile di solidarieta’ non fa altro che riconoscere diritti fondamentali ad una parte consistente della popolazione italiana, popolazione fatta di persone, uomini e donne, cittadini a tutti gli effetti, vincolati da un legame affettivo, che ritengono che lo Stato abbia il dovere di tutelare i loro diritti principali, i loro diritti umani”. Dunque, secondo Benedino ”quando si parla di diritti umani non esiste uno scontro tra laici e cattolici. Questa legge e’ a favore di qualcuno non e’ contro qualcuno”. Anche i Verdi e Luana Zanella intravedono ”una mediazione tra le forze parlamentari”, perche’ i vari progetti di legge in esame ”sono in grado di garantire soluzioni adeguate e accettabili da diverse espressioni culturali perche’ pongono al centro, con l’istituzione dei Pacs, il problema del rispetto dei diritti umani”. E’ un vero e proprio appello quello di Aurelio Mancuso, segretario nazionale di Arcigay, che ”come gay credente”, invita i deputati cattolici a ”un confronto costruttivo libero da contrapposizioni, oggi assolutamente anacronistiche”. Nel dibattito interviene anche il governatore del Lazio Francesco Storace invitando ad evitare ”conflitti di natura costituzionale”. Secondo Storace le proposte di legge sulle coppie di fatto sono ”materia su cui legiferano le Regioni e su cui la Costituzione ha gia’ posto limiti invalicabili”. Pronta replica di Grillini: la regione Toscana, ricorda, ha presentato una delle proposte di legge in discussione e a suo avviso ”la tesi di Storace e’smentita dai fatti”.


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