Welfare
Cap Anamur. La mobilitazione delle associazioni
L'Arci chiede ai sindaci dei comuni italiani di acogliere ognuno un profugo mentre Legambiente cercherà di portare loro aiuto e conforto con la Goletta Verde
L’Arci, che domani mattina raggiungerà con una delegazione di associazioni, parlamentari e giuristi la Cap Anamur, ha lanciato un appello ai sindaci dei comuni italiani perché dichiarino la propria disponibilità ad accogliere i 37 naufraghi africani bloccati in acque internazionali dalle nostre autorità che non concedono il permesso di sbarco. Sono già pervenute le prime significative adesioni, tra cui quelle del sindaco di Milazzo, Gela, Diana, Cinisello Balsamo, Ancona e del sindaco di Roma Walter Veltroni. “La vicenda dei 37 profughi sudanesi della Cap Anamur – si legge nell’appello dell’Arci – spiega bene qual è l’Europa che non vogliamo. L’Europa che purtroppo prevale anche nel Trattato di Costituzione e che il governo Berlusconi ben rappresenta. Non vogliamo una Europa disumana in cui prevalgano calcoli e discorsi politicisti anche di fronte alla vita delle persone, alle tragedie umane, alle conseguenze nefaste delle guerre. Vogliamo invece una Europa costruita dal basso, in cui il riconoscimento di diritti, primo tra tutti quello alla vita, al benessere e alla dignità delle persone, rappresentino la via maestra”. “Facciamo appello ai sindaci dei comuni italiani affinchè ciascuno di loro dichiari al governo e al Ministero degli Interni la propria disponibilità ad accogliere e farsi carico di almeno uno di questi 37 profughi. Facciamo in modo che l’Italia della solidarietà, dei diritti e dell’accoglienza prevalga su quella della chiusura e della intolleranza”.
E? questa l?ennesima voce – insieme a quella di Legambiente, di Medicins sans frontiers, dell’Achur, di molte altre associazioni e ong, che si unisce ai tanti appelli della società civile che in questi giorni si stanno rinnovando per risolvere la tragica e inaccettabile situazione di fronte alla quale il governo italiano continua a dimostrare una chiusura totale.
E? infatti ancora bloccata in acque internazionali la Cap Anamur la nave di proprietà di un?organizzazione umanitaria tedesca, che naviga dal primo luglio di fronte alla Sicilia, a quindici miglia da Porto Empedocle, in attesa di poter attraccare e portare soccorsi e assistenza ai 37 profughi raccolti su di un gommone in difficoltà proveniente dalle coste libiche, il 20 giugno scorso.
Si tratta di 1 profugo della Sierra Leone e di 36 profughi di origine sudanese, scampati agli orrori della terribile guerra del Darfur, la regione del Sudan dove secondo le stesse Nazioni Unite si sta consumando una tragedia umanitaria, che come ha ricordato ieri il Presidente della Repubblica Ciampi in un messaggio inviato ai membri dell?Unione africana riuniti ad Addis Abeba, è il frutto di una tragedia troppo a lungo sottovalutata, davanti alla quale il mondo non può chiudere gli occhi. Domani 8 luglio una delegazione della società civile salirà a bordo di Goletta Verde, la storica imbarcazione che conduce la campagna di Legambiente per la tutela di mare e coste, e cercherà di portare solidarietà, supporto legale, aiuti e viveri di necessità all’equipaggio e ai trentasette profughi.
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