Una ricerca dell?Università delle Indie Occidentali (Caraibi di lingua inglese) ha intervistato 500 turisti presi a caso tra quelli che visitano località turistiche della Giamaica e delle Bahamas. Il 41% ha dichiarato che il sesso è un elemento importante nella scelta della destinazione delle vacanze. Il 28% ha dichiarato che un?attività prioritaria durante le vacanze è quella di trovare un nuovo partner. Secondo i ricercatori questi dati confermerebbero l?ipotesi che il turismo aumenterebbe la vulnerabilità dei popoli dei Caraibi all?Hiv-Aids. Prima del sondaggio l?ipotesi si basava solo sui risultati di studi che indicavano che gli abitanti delle aree turistiche avevano un tasso di infezione fino a tre volte più alto di altre aree delle isole caraibiche. Il management di alcuni hotel incoraggia le relazioni tra il personale e i clienti, una politica simile a quanto viene fatto dai locali di intrattenimento notturno. Solo il 50% dei turisti ritiene che ciò potrebbe rappresentare un rischio di infezione di Aids. Ma anche la metà che riconosce il rischio, non lo ritiene tale da scegliere una destinazione diversa per le vacanze. Il responsabile della divisione di epidemiologia e dell?Aids del ministero della Sanità della Giamaica, Peter Figueroa ha dichiarato di non credere molto alle conclusioni dei ricercatori dell?università. A suo parere, tenuto conto del fatto che la maggior parte dei turisti sono cittadini giamaicani, il turismo non rappresenta un maggior rischio di infezione di Aids. Allo stesso modo, la maggior parte dei responsabili della sicurezza delle spiagge, degli hotel e dei locali notturni non hanno alcun programma di promozione del sesso sicuro o di informazione sul rischio Hiv-Aids. Quasi tutti hanno risposto alle domande dei ricercatori suggerendo che i clienti sono adulti capaci di conoscere e gestire i propri rischi. «Ma certo che proteggiamo la vita dei clienti: per i più sbadati abbiamo le bandiere gialle che indicano le spiagge con troppe meduse e quelle rosse per il mare grosso». In effetti è difficile pensare a bandierine colorate sotto le lenzuola! Le opinioni qui espresse non rappresentano necessariamente l?opinione delle Nazioni Unite
