Mondo
Ci hanno rubato Vinxe
Guido e Roberta avevano ottenuto labbinamento e incontrato il loro bambino. Ora la legge approvata dal parlamento di Bucarest impedisce loro di riabbracciarlo.
«Farà quattro anni il 3 agosto, il nostro Vinxe. Siamo stati insieme solo per tre giorni, ma posso assicurarle che sono bastati. Lui è nostro figlio e noi siamo papà e mamma. E basta». Non c?è legge rumena che tenga, per Guido. In questi giorni ha scritto email e telefonato a mezzo mondo, perché lui e sua moglie Roberta stanno vivendo un incubo. Dopo aver ottenuto l?abbinamento, aver conosciuto il ?loro? bambino e averlo aspettato per mesi, si sono trovati nel bel mezzo della chiusura definitiva delle adozioni in Romania.
Un divieto totale di adottare per qualsiasi coppia straniera e che coinvolge anche le pratiche ?in itinere?. In particolare, si tratta di adozioni speciali che erano ammesse anche in corso di moratoria, per risolvere la situazione di bambini con necessità speciali, grandicelli o con problemi di salute.
Guido e Roberta M., 42 anni lui e 35 lei, entrambi impiegati, avevano dato il loro assenso a questo tipo di adozione. «Non ci interessavano le sue caratteristiche né l?età», spiega Guido. «Anzi, ci consideravamo fortunati all?idea di averlo potuto incontrare nel giro di così pochi mesi: da marzo 2003, abbiamo avuto l?abbinamento a dicembre e siamo volati a Bucarest poco prima di Natale. Vinxe vive a Braciov, a 200 chilometri dalla capitale, presso un assistente maternale» ricorda. «Non dimenticherò mai il momento in cui ci è venuto incontro, c?è stato un feeling fortissimo. Da quel momento, abbiamo continuato a sentirlo al telefono anche due volte alla settimana: sta imparando l?italiano, ci chiama mamma e papà, e aspetta il momento di venire in Italia».
All?associazione Brutia di Cosenza, ente autorizzato che ha seguito la pratica della coppia, il clima di amarezza si coglie subito: «è assurdo che il governo rumeno impedisca anche la conclusione delle pratiche in corso, una legge non può essere retroattiva», dice Giovanni Tenuta, responsabile Romania e Bulgaria dell?associazione. «Noi abbiamo effettuato adozioni speciali fino a marzo 2004, quando in Italia sono arrivati 6 bambini, tutti grandicelli. Ora abbiamo cinque famiglie, che avevano seguito questa stessa procedura, vittime di una legge incivile. Più vittime di loro, ovviamente, sono i bambini. Se penso che avevano già profili di particolare necessità e sono convinti di poter arrivare da un momento all?altro?».
L?associazione Brutia ha preso contatti con la Commissione adozioni, inviando un report di tutti i casi rimasti sospesi. Potrebbero essere alcune decine le coppie italiane nella stessa situazione di Guido e Roberta. «Per ora, abbiamo consigliato loro di attendere sviluppi», spiega Tenuta. «Mi auguro che l?interessamento della Cai e degli stessi ministeri competenti, quello delle Pari opportunità e degli Esteri, possano sbloccare la situazione». E aggiunge di aver sconsigliato alle coppie di affrontare viaggi in Romania.
«Nell?attesa dell?arrivo di Vinxe, avevamo già programmato di fare le vacanze a Braciov, per non perderci neanche un attimo insieme a lui», ammette Guido. «Adesso siamo spezzati. Con il cuore, vorremmo poterlo riabbracciare. Ma la ragione ci dice che per lui questo potrebbe essere un male. E allora probabilmente non andremo. Lo dobbiamo tutelare, almeno noi».
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