Famiglia

Iraq, nelle carceri maltrattamenti anche su bambini

La Croce rossa internazionale punta in dito contro le truppe alleate

di Redazione

Oltre cento bambini detenuti nelle carceri irachene sarebbero stati arrestati e avrebbero subito maltrattamenti da parte di soldati americani e della coalizione, secondo informazioni della Croce Rossa Internazionale riportate dallo Spiegel online. Stando all’edizione sulla rete del settimanale, che si rifa’ al programma ‘Report’ della rete Swr, gli episodi di abusi sarebbero avvenuti anche nel famigerato carcere delle torture di Abu Ghraib. ”Fra gennaio e maggio di quest’anno abbiamo registrato 107 bambini in tutto durante 19 visite in sei differenti carceri”, ha detto a Ginevra il portavoce della Croce Rossa Internazionale Florian Westphal intervistato da Swr. Si trattava di carceri sotto il controllo delle truppe alleate, ha sottolineato, precisando che il numero dei minori detenuti potrebbe essere anche superiore. Il programma tv ha anche riferito di segnalazioni e testimonianze secondo cui i soldati americani avrebbero anche abusato di bambini e ragazzi. Secondo Samuel Provance, un sottufficiale stazionato a Abu Ghraib, personale addetto agli interrogatori avrebbe insidiato una ragazzina di 15-16 anni nella sua cella e la polizia militare sarebbe intervenuta solo quando era gia’ seminuda. In un altro episodio denunciato, un ragazzo di 16 anni sarebbe stato inzuppato d’acqua e poi fatto girare al freddo e quindi imbrattato con fango. Stando al programma tv, l’Unicef, l’organizzazione per l’infanzia delle Nazioni Unite, avrebbe confermato in un documento interno gli arresti di bambini da parte delle truppe straniere. In un passo del documento finora inedito del giugno scorso si afferma che ”bambini arrestati a Bassora e Kerbala per presunte attivita’ contro le forze di occupazione venivano, secondo informazioni riferite, regolarmente consegnati a un istituto di detenzione a Umm Qasr”. La ”classificazione di questi bambini come internati preoccupa perche’ in tal modo possono essere detenuti a tempo inderminato senza contatto con la famiglia e senza aspettative di procedimento o processo”. Spiegel online riferisce che la sezione tedesca di Amnesty International ha sollecitato chiarimenti sulle denunce e una presa di posizione dell’amministrazione americana.


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