Famiglia

Governo. Le opposizioni chiedono apertura crisi formale

Fassino: "Il governo venga in Parlamento e rassegni le dimissioni". Rutelli: "Il governo subito alle Camere"

di Paolo Manzo

L’intero governo deve dimettersi. Dopo le dimissioni di Giulio Tremonti l’opposizione chiede all’esecutivo di formalizzare la crisi di governo e al premier di rimettere il suo mandato. Così il leader Ds Piero Fassino: “Il governo deve venire immediatamente in Parlamento e rassegnare le dimissioni, perchè l’uscita del ministro Tremonti non può essere trattata come un fatto tecnico, nè si può esaurire con la semplice sostituzione del ministro dimissionario”. Da via Nazionale il segretario della Quercia ricorda che Tremonti “è stato il ministro dell’Economia, responsabile del Tesoro, delle Finanze e del Mezzogiorno”, e dunque “il principale gestore della politica economica del governo”. E tutto questo, insiste Fassino, “chiama in causa il governo nel suo insieme, l’intera maggioranza di centrodestra e direttamente il presidente del Consiglio, che per mesi si sono arroccati a difendere una politica sconsiderata”. Dalla Margherita arriva un’analoga richiesta. Francesco Rutelli dice che la caduta di Tremonti “è la caduta della politica economica di Berlusconi, e il cosiddetto contratto con gli italiani non esiste più: per questo è necessario che il governo si presenti immediatamente alle Camere, poichè non è in ballo la sostituzione di un singolo ministro, ma il radicale, inevitabile mutamento di rotta della politica economica nazionale”. Insomma, per Rutelli è “inaccettabile un mero rimpasto, senza una formale apertura di una crisi che resta la regola costituzionale della nostra democrazia parlamentare in circostanze come questa”. Duro l’ex sottosegretario al Tesoro Roberto Pinza: ”Tremonti è l’uomo che disse “se non porto il bilancio in pareggio entro tre anni mi dimetto” e “ora esce con disonore dalla sua avventura al governo”. E ancora: ”Le dimissioni di Tremonti sono il segnale di una crisi verticale che spacca da parte a parte quel che resta della coalizione di governo”. ”Le dimissioni di Tremonti sono l’ultimo atto di un governo ormai dichiaratamente allo sbando e intervengono per di piu’ sui temi delicati e fondamentali dei conti pubblici, del risanamento e delle politiche di sviluppo. E’ urgente quindi che si formalizzi la crisi e si apra immediatamente nella sede parlamentare un ampio confronto che indichi le strade di fronte al Paese e all’Europa di una svolta radicale sempre piu’ necessaria” sostengono i capigruppo della Margherita alla Camera e al Senato Castagnetti e Bordon. Per Clemente Mastella “è auspicabile l’apertura di una vera crisi con il conseguente passaggio parlamentare alla Camera e al Senato”, perchè quanto avvenuto questa notte nel vertice della Casa delle libertà “è la certificazione di una crisi che il presidente del Consiglio, in questo ultimo anno, smentendo i fatti, si è ostinato a nascondere pur di raggiungere l’effimero obiettivo del record di durata”. Fausto Bertinotti, infine, sottolinea che le dimissioni di Tremonti sono la “messa in evidenza della crisi irreparabile” del centrodestra “che le elezioni hanno messo in luce”. “Perciò – conclude il segretario di Rifondazione – l’unico modo per affrontare la crisi è cambiare governo e costruire un nuovo corso”.


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