Volontariato

Governo. Tremonti si dimette, salta il consiglio dei ministri

Il superministro dell'Economia Giulio Tremonti si è dimesso ieri notte al termine di un drammatico vertice della Cdl per i suoi contrasti con An

di Ettore Colombo

ULTIMA ORA – TREMONTI SI DIMETTE Alla fine di una drammatica giornata vissuta dalla maggioranza sul filo della tensione, Giulio Tremonti lascia il ministero dell’Economia. L’interim di Via XX Settembre viene assunto da Silvio Berlusconi DOPO UN VERTICE DI MAGGIORANZA NOTTURNO TESO E DRAMMATICO CHE SI E’ TENUTO IERI SERA A VIA DEL PLEBISCITO E CUI HANNO PRESO PARTE TUTTI I LEADER DELLA CASA DELLE LIBERTA’ (BERLUSCONI E LETTA PER FI, BUTTIGLIONE E FOLLINI PER L’UDC, CALDEROLI PER LA LEGA, FINI E BALDASSARRI PER AN, DE MICHELISI PER IL NUOVO PSI) AL TERMINE DEL QUALE SONO STATE RESE NOTE, VERSO L’UNA, AI CRONISTI APPOSTATI Lì DA ORE, LA NOTIZIA. Salta il Consiglio dei ministri che era stato convocato per oggi. E la manovra correttiva, necessaria per evitare l’early warning dell’Ecofin all’Italia, torna ad essere un punto interrogativo. Sei ore sono il tempo nel quale si e’ consumato il colpo di scena nella Cdl, quella ”svolta” che questa mattina era stata chiesta con forza da Gianfranco Fini al termine dell’esecutivo di An. Ma soprattutto quella resa dei conti che il vicepremier ha perentoriamente cercato, andando dal presidente del Consiglio in serata con l’intera delegazione di An al governo, denunciando i conti ”truccati” del ministro dell’Economia. Era il prologo di un vertice che sarebbe stato drammatico, con Tremonti a spiegare ai leader del centrodestra che quella differenza di due miliardi di euro tra manovra annunciata (circa 6 mld) e riduzioni di spesa ottenute (poco meno di 4 miliardi) era dovuta a ragioni contabili, in particolare a problemi della Ragioneria generale dello Stato. Il ministro dell’Economia si sarebbe a lungo rifiutato di dare le dimissioni ma, alla fine, ha dovuto cedere. D’altra parte, la posizione di An era ferma: o le dimissioni di Tremonti o la crisi di governo, con l’uscita di Fini e dei suoi ministri. L’Udc si e’ allineato, annunciando che avrebbe votato la manovra ”solo per responsabilita’ istituzionale”. Il sostegno sempre assicurato dalla Lega era venuto a mancare. E anche Berlusconi, che aveva chiamato al telefono il vicepremier per avere informazioni sul ‘buco’ trovato nei conti del Tesoro, questa volta non sarebbe stato disposto a difendere oltre il suo ministro dell’Economia. Tremonti e’ la prima vittima della verifica che nella Cdl dura ormai da piu’ di un anno. Ma i problemi non sono risolti dalla sua rinuncia al ministero del Via XX Settembre. Restano poco meno di 48 ore per rimettere in sesto i conti e presentare alla Commissione di Bruxelles una manovra sufficiente ad evitare il richiamo dell’Ecofin. E poi si dovra’ trovare a tempo di record l’accordo sul Dpef e la ”quadra” nel governo. L’interim a Berlusconi evita la necessita’ di un rimpasto immediato, con possibile crisi. Ma rende indispensabile a breve un nuovo patto nella maggioranza per consentire al governo di andare avanti. I risultati del vertice saranno ufficializzati oggi, mentre il Consiglio dei ministri dovrebbe essere riconvocato domani.


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