Formazione

Europa. Ingresso radicali in Adle spacca la Margherita

L'ingresso di Pannella e Bonino nel nuovo gruppo di liberali e democratici (Adle, ex Edlr) formato al Parlamento di Strasburgo cui aderiscono gli eletti dell'Ulivo non entrati nel Pse

di Ettore Colombo

Marco Pannella ed Emma Bonino spaccano la Margherita. Da una parte gli esponenti vicini a Francesco Rutelli, assolutamente contrari a un ingresso dei Radicali nel nuovo gruppo dei liberali e democratici europei nell’Assemblea di Strasburgo. Dall’altra l’area prodiana, favorevole a un confronto e a un coinvolgimento dei due leader radicali. Prudenti e coperti, per ora, gli ex Ppi Franco Marini e Gerardo Bianco. Pannella e Bonino hanno formalmente chiesto di essere iscritti all’Adle, l’Alleanza dei democratici liberali per l’Europa, il nuovo gruppo a cui hanno dato vita il liberale inglese Graham Watson, il leader dell’Udf Francois Bayrou e Romano Prodi. Sembra che l’operazione possa andare in porto, ma si manifesta qualche difficolta’ e allora Emma Bonino lancia il sasso: ci sono problemi per il nostro ingresso a causa di un veto di Rutelli. Oggi Antonio Di Pietro conferma: ”Sono a conoscenza diretta del veto per bocca di Lapo Pistelli, che ha come mandante Francesco Rutelli. Da cinque anni a oggi”. Chiamato direttamente in causa, il responsabile Esteri della Margherita decide di essere molto chiaro: i Radicali non entrano, assicura Pistelli, e per me la questione e’ chiusa. ”Non si tratta di veti e tanto meno di mandanti – spiega – constato semplicemente che su moltissime questioni le differenze tra noi e i Radicali sono troppo profonde. Sono convinto che non abbia senso dare vita a una formazione che rischia di dividersi due giorni dopo. Questa e’ la posizione largamente prevalente nei Dl”. Reagisce subito Andrea Papini, deputato della Margherita vicino a Prodi, il quale avverte che non spetta a Pistelli decidere chi entra e chi esce: ”Non mi riconosco nelle parole del mio collega di partito – dice Papini – nei dl esistono posizioni non distanti da quelle dei Radicali. Il loro ingresso nell’eurogruppo va affrontato nelle sedi proprie”. Papini, ai primi di marzo, aveva addirittura proposto che la Lista Prodi candidasse alle Europee Emma Bonino, scatenando le reazioni polemiche dei cattolici Giuseppe Fioroni e Rosy Bindi. Oggi le posizioni restano le stesse e dirigenti della Margherita vicini a Prodi e ad Arturo Parisi affermano che ”ferme restando le differenti posizioni, e’ comunque giusto avviare un confronto con i Radicali per un loro eventuale ingresso nell’Adle” e aggiungono di ”non vedere ostacoli” per un approdo positivo. Considerazione completamente opposta quella del capogruppo alla Camera Pier Luigi Castagnetti, che esclude che a Strasburgo i Radicali ”possano venire dove siamo noi”. Restano molto prudenti per ora i ”vecchi” ex popolari. Se Gerardo Bianco e’ convinto che i veti non servano a nulla, Franco Marini e’ un po’ piu’ esplicito: ”Non mi risulta che ci sia un veto e non riuscirei a essere contrario a una partecipazione di Pannella e Bonino”. La partita dunque e’ aperta e si giochera’ tra Roma, Strasburgo e la Gran Bretagna. La Margherita riunisce infatti l’Assemblea federale lunedi’ e martedi’. Poche ore dopo a Bath, in Inghilterra, si incontreranno tutti gli eurodeputati che faranno parte del nuovo gruppo e affronteranno la questione delle adesioni. Dalla loro i Radicali potranno contare anche su Antonio Di Pietro e Luciana Sbarbati, che giudicano assurdo e privo di senso un eventuale veto, non ancora formalizzato, da parte dei Dl. Marco Pannella e’ sicuro di poter contare anche sull’appoggio del francese Bayrou, mentre sembra che Watson abbia accolto molto positivamente le due nuove richieste di iscrizione, che diventano tre con quella di Lilli Gruber. Pannella e’ deciso a non rinunciare alla battaglia e passa al contrattacco: ”Non stiamo di entrare nella Margherita – riflette – si tratta di entrare in un gruppo liberale, federalista e democratico. Noi abbiamo 50 anni e da sempre abbiamo condotto battaglie liberali, federaliste, europee. Dove sono le credenziali liberali, federaliste e democratiche dei Dl? Noi gli diamo fiducia volentieri”. Secondo il leader radicale, un dibattito sul proprio ingresso e su quello di Emma Bonino non ha alcuna ragione d’essere.


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