Cultura

Don Mazzi. “Ecco perché lavorerò con Penati”

Il fondatore della comunità Exodus spiega il suo impegno al fianco del nuovo presidente della provincia di Milano, Filippo Penati, che ha battuto Ombretta Colli

di Ettore Colombo

”Un giorno Filippo Penati e’ venuto a trovarmi e mangiando insieme un piatto di minestra abbiamo parlato della possibilita’ di lavorare insieme”. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunita Exodus, spiega all’agenzia di stampa ADNKRONOS come e’ nata l’idea di un suo impegno a fianco della nuova amministrazione provinciale guidata dal neoeletto presidente di centrosinistra, Filippo Penati. ”Da sempre dico che bisogna creare qualcosa, uno spazio, all’interno del ‘palazzo’, che dica ai giovani che non sono abbandonati. Io mi rendo disponibile come pubblico tutore -dice Don Mazzi- e ad essere presente in questo punto d’ascolto”.
Adnkronos) – Sulla proposta di assegnargli un eventuale assessorato all’Immigrazione lanciata da Bobo Craxi, schierato al ballottaggio con Ombretta Colli, don Mazzi dice senza mezzi termini che l’idea ”fa ridere”. Poi spiega: ”non voglio togliere posti a nessuno, non ho dato la mia disponibilita’ per coprire degli incarichi. Alla provocazione lanciata da Bobo Craxi io non ho mai risposto, perche’ la mia collaborazione la offro al centrosinistra. Per anni ho ribadito che era necessario fare qualcosa ma non ho trovato risposte dalle istituzioni. Mi pare che da parte di questa forza politica di centrosinistra ci sia piu’ collaborazione e disponibilita”’. Don Antonio Mazzi, che da anni va perorando la causa di strutture alternative al carcere minorile, afferma che ”finora non ho trovato da parte di questa Regione, di questa Provincia, di questo Governo, la disponibilita’ a provare a ripensare il sistema di reclusione dei minori, ma non si e’ andati da nessuna parte. Adesso voglio provare a lavorare con questa nuova amministrazione provinciale e cercare di costruire qualcosa”.
Don Antonio ha altre idee da mettere a disposizione degli ammistratori: ”mi piacerebbe che si realizzasse l’universita’ della famiglia, dove poter far confrontare i genitori e ascoltarli, vorrei lavorare per risolvere il problema delle notti del sabato, e poi istituire un luogo dove si parli della Pace e che raccolga le iniziative, i programmi, le idee e i progetti”. La prevenzione e’ la priorita’, nella mente del fondatore di Exodus: ”vorrei che si creasse una rete tra chi opera nel mondo dei giovani, e poi vorrei che ci fosse una concertazione tra provincia e scuola sui programmi”.

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