Politica

Primavera, è tempo di alta Langa

Giro d’Italia di Paolo Massobrio.

di Paolo Massobrio

Ci sono dei luoghi che sembrano rimasti fermi a due secoli fa, ed arrivarci è una conquista. Tutti hanno sentito parlare della Langa, mitico luogo narrato da Cesare Pavese e da Beppe Fenoglio, ma pochi conoscono l?Alta Langa che confina poi con l?Alto Monferrato. Qui la vite ha lasciato spesso spazio alla nocciola, mentre la risorsa principale è rimasta la capra.
A Serole, in mezzo a questa campagna aspra ma dai tratti dolci, don Roberto Verri ha realizzato la sua missione una ventina di anni fa. Ragazzi in cerca di aiuto, un po? di capre per fare la formaggetta (che da queste parti è una prelibatezza) e tanta costanza. Oggi i suoi campioni affinati nelle foglie di vite e nella cenere si trovano nei migliori ristoranti d?Italia ma, soprattutto, il suo impegno per la qualità lo ha portato ad essere un?azienda modello capace di far crescere tutte quelle intorno.
A Monastero Bormida, paese dello scrittore Augusto Monti che aveva la casa di fronte al castello, c?è un salumificio tra i migliori ed è anche una specie di emporio Bassa Langa per la vendita dei migliori esemplari di Robiola di Roccaverano, mitico formaggio che da solo vale la trasferta. Un salame crudo imbattibile è poi da Gallarato a Vesime, dove va menzionata anche la pasticceria Dolce Langa.
A Cessole, invece, bisogna andare per la Cucca, ovvero il santuario della Madonna della Neve, che ha una trattoria di fronte dove servono ancora gli agnolotti sul panno di lino. Da provare quelli al vino che sono straordinari come quell?amaro, il Toccasana Negro, che Walter Porro realizza con 37 erbe.
Per dormire chiederete notizie al sindaco più gentile che abbiamo conosciuto, Celeste Malerba di Sessame, che sta rivalutando il suo paese con le aziende agrituristiche. Una di queste, la Streja, fa un brachetto eccezionale, mentre la signora Penna vi sorprenderà per la mostarda di peperoni e miele da accostare alle Robiole di Roccaverano un poco stagionate. Se passate da Bistagno, dovete assolutamente fermarvi a mangiare a Del Pallone, mentre vale la pena raggiungere Roccaverano e Montabone, terra dove svettano le tele del Moncalvo, per sedersi alla tavola della Sosta.
E qui toccherete il cielo con un dito di fronte ad un coniglio impareggiabile da assaggiare con la Barbera di uno dei tanti produttori sconosciuti che vendono ancora il vino sfuso ai clienti, nonostante le condizioni eroiche delle loro vigne.

La scheda
Paolo Massobrio vi invita qui:
Cascina Rocchino
Serole (At)
tel. 0144.94129;
Rist. Madonna della Neve
Cessole (At)
tel. 0144.850402;
Azienda Agricola
Penna Elena
Sessame (At)
tel. 0144.392209;
Rist. Del Pallone
Bistagno (Al)
tel. 0144.79798;
Rist. La Sosta
Montabone (At)
tel. 0141.762538

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