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100 anni di Anpas. Parla il presidente Il volontariato? O è politico o non è

"I partiti non garantiscono più una rappresentanza. Perciò tocca alle associazioni riportare al centro i nuovi bisogni sociali". Intervista a Luigi Bulleri.

di Giuseppe Frangi

Ha tanti record dalla sua l?Anpas, ovvero associazione nazionale pubbliche assistenze. Il record di ?anzianità?, con i suoi cent?anni festeggiati proprio in questo 2004. E record di arruolamento di volontari: ben 100mila, che ne fanno l?associazione più grande d?Italia. Sabato 17 i volontari con le sirene festeggiano a Firenze, nel pomposo salone dei Duecento, a Palazzo Vecchio (il programma della giornata su A.N.P.AS.). Dal 1996 al vertice di Anpas c?è un uomo convinto e semplice, di quelli che un tempo si sarebbero detti ?tutti d?un pezzo?. Luigi Bulleri ha dedicato gran parte della sua vita alla politica, ma dal 1993 ha deciso di tirarsi fuori e di essere dirigente volontario nell?Anpas. Tre anni dopo ne sarebbe diventato presidente. Vita: Pentito, dottor Bulleri? Luigi Bulleri: Per nulla. Delle tre grandi esperienze che hanno scandito la mia vita, questa è di gran lunga quella che mi ha dato più soddisfazioni. Mi piace condividere una passione civile con persone che magari hanno una formazione politica diversa dalla mia. O che non ce l?hanno affatto. Vita: L?Anpas fa 100 anni. Che cosa resta di quella mozione iniziale? Bulleri: Resta un grande mondo di solidarietà, che io considero un passo avanti importante rispetto alla concezione puramente caritativa che caratterizzava l?opera del volontariato legato alla Chiesa. Resta anche l?idea di fratellanza, intesa in senso laico ovviamente, con una visione libertaria. Resta la passione per la democrazia: ricordiamo che nelle Pubbliche assistenze c?era il voto per tutti, quando in Italia c?era ancora il voto per censo. Vita: Come nasce il suo rapporto con Anpas. Bulleri: Risale ai tempi in cui ero sindaco di Pisa. Allora gli interventi garantiti dal Comune in occasione dei terremoti del Friuli e dell?Irpinia, avevano avuto come principale supporto le Pubbliche assistenze. Vedendo lavorare quei volontari capii che prima o poi le nostre strade si sarebbero reincontrate. Perché nella loro azione vedevo la stessa concezione che io avevo della politica. Vita: Oggi tanti sono tentati di fare il salto dal Terzo settore alla politica. Lei ha fatto il passaggio contrario. Qualche consiglio? Bulleri: In realtà, come le dicevo, non si è trattato di un salto. Fare volontariato nell?Anpas è una prosecuzione della mia concezione politica. Ho sempre concepito la politica come mezzo per sviluppare le soluzioni a favore dei poveri. Vita: Sì, ma a chi sta andando in politica, che consigli darebbe? Bulleri: Di non acquisire una concezione della politica dove non ci sono più riferimenti ideali. E dove l?ambizione personale è troppo ingombrante. Vita: Anpas è il ramo laico della storia della solidarietà italiana. E il rapporto con i cattolici? Bulleri: I cattolici ci sono sempre stati. La differenza è che in Anpas non si deve rispondere a nessun organismo ecclesiale esterno. Certo, poi culturalmente veniamo da una matrice molto diversa: dai garibaldini, dai mazziniani, dai massoni. Gente che ha lavorato per l?unità d?Italia ma poi ha avuto timore di contestare la nuova classe dirigente. Vita: Non ha lasciato la politica perché la politica ha perso quella carica di idealità? Bulleri: Certamente. Ma più che idealità, ha perso la capacità di essere rappresentanza. Dal punto di vista delle 850 pubbliche assistenze sparse su tutto il territorio avvertiamo drammaticamente come i partiti non rappresentino più i cittadini dal punto di vista dei bisogni sociali, com?era stato, per esempio, nel dopoguerra. Così succede che noi, volontariato, rivestiamo un ruolo di supplenza della politica. Assumiamo questa rappresentanza prevenendo il bisogno, cioè affermando i diritti. Un esempio è stata la battaglia per la riforma dell?assistenza. Purtroppo questa riforma non si sta attuando. I livelli essenziali di assistenza non sono stati definiti. Tuttavia è un ruolo nuovo del volontariato quello che abbiamo prefigurato. Vita: A proposito di volontari. Anpas ha problemi ad ?arruolare? i giovani? Bulleri: No. Forse ce lo possiamo spiegare con il servizio civile volontario che apre canali che ci assicurano un ricambio. Ma anche dal punto di vista motivazionale siamo forti: l?ambiente è sano, c?è l?orgoglio della sirena, e nascono anche nuovi amori. Noi i 100mila volontari li abbiamo sempre.


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