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Approvato decreto anti elettrosmog, ma Veronesi non firma

Il mancato voto del ministro della Sanità non rende definitivo il provvedimento

di Gabriella Meroni

La partita sull’inquinamento elettromagnetico ha fatto segnare un punto a favore del ministro dell’Ambiente Bordon contro quello della Sanità Veronesi. Oggi, il Consiglio dei ministri ha espresso un parere positivo politico al decreto presentato da Bordon che impone criteri più rigidi ai limiti delle emissioni di centrali e impianti elettrici per tutelare la salute soprattutto dei bambini che vivono nelle vicinanze di tali impianti. Il testo tuttavia non è passato definitivamente per il mancato voto di Veronesi che ritiene questo irrigidimento dei parametri ingiustificato da prove scientifiche. Veronesi si basa sul rapporto redatto da un gruppo di esperti che dichiara non necessario l’innalzamento della soglia di inquinamento tollerabile per la salute umana. Il provvedimento, ha spiegato Bordon dopo la riunione di Consiglio, “deve ora avere il ‘concerto’ del ministero della Sanità, andare quindi alle commissioni parlamentari ed alla Conferenza Unificata”. Il decreto dunque, ha poi rilevato il ministro delle Politiche comunitarie, Gianni Mattioli, “è passato con i limiti che erano stati a suo tempo fissati dagli organi competenti e cioé con 0,5 microtesla come valore d’attenzione e 0,2 microtesla come obiettivo di qualità”. Ora, aggiunge, “secondo la prassi, il decreto farà tutti i passaggi procedurali per poi tornare in Consiglio dei ministri per l’ appprovazione definitiva entro il 22 maggio, come prevede la legge quadro. L’atto politico del Consiglio dei ministri dunque – sottolinea Bordon – è molto preciso e favorevole al testo da me presentato e questa mi sembra una conclusione positiva, anche se occorre che la tensione rimanga alta su questo tema. Oggi comunque è una giornata positiva”.


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